Si chiama “Mind the Gap”, esattamente come la frase resa celebre in tutto il mondo dalla metropolitana di Londra. Ma il riferimento non è ai vuoti presenti fra la banchina e la porta del treno della più celebre “underground” del mondo, bensì alle cosiddette “ludopatie” dato che “Gap”, in questo caso, sta per “Gioco d’azzardo patologico”. E’ il nuovo servizio promosso dalla Caritas diocesana di Pisa nei locali della Cittadella della Solidarietà del Cep, gli stessi che accolgono lo speciale “Emporio” che assicura sostegno alimentare a quasi 300 famiglie pisane per un totale di oltre 700 persone: uno sportello d’ascolto, rivolto a tutti coloro che non riescono a smettere di giocare e scommettere nonostante i problemi, spesso gravi, che causano a sé stessi e ai familiari. «E’ un’opera segno interamente finanziata da Caritas Italiana con i fondi dell’otto per mille alla Chiesa cattolica per un importo di 10mila euro, che nasce per illuminare ulteriormente un fenomeno sempre più diffuso anche nella nostra città e dare una prima risposta competente al numero crescente di persone alle prese con problemi di gioco d’azzardo patologico che bussano anche alle porte della Caritas – ha spiegato il direttore della Caritas di Pisa don Emanuele Morelli -: solo l’anno scorso, infatti, sono state una trentina le persone seguite dal nostro Centro d’Ascolto che, dietro i problemi economici o le difficoltà nella gestione del reddito, infatti, hanno mostrato una dipendenza da gioco». E alcuni studi dicono che il fenomeno, almeno a livello regionale, è molto più diffuso e coinvolge particolarmente anche i più giovani: l’indagine annuale del Istituto di fisiologia clinica del Cnr sulle dipendenze fra i giovani di età compresa fra i 15 e i 19 anni, evidenzia, come in Toscana nell’ultimo anno ha giocato nell’ultimo anno circa uno studente su tre (34,5%) e il 10,9% di essi è a “rischio dipendenza”.
Da qui, quindi, la necessità di “Mind the Gap”, lo Sportello che a partire da mercoledi 24 giugno sarà aperto tutti i mercoledi dalle 18 alle 21 nei locali della Cittadella della Solidarietà (in Piazza San Ranieri 1 al Cep), . La gestione è affidata a “Il Cammino” di Lari, la cooperativa sociale da anni impegnata nel settore delle dipendenze e che ha promosso anche i due sportelli analoghi di Lavaiano e Perignano. «Il servizio – spiega il presidente Matteo Lami – sarà coordinato da un’educatrice, sempre presente durante le ore di apertura, e che avrà il compito di guidare il primo colloquio e stabilire come proseguire il percorso, avviando un percorso terapeutico all’interno dello sportello con il coinvolgimento della psicologa inserita stabilmente nel gruppo di lavoro, oppure contattando il SerT per stabilire congiuntamente un percorso alternativo e mirato alla dipendenza patologica».
Il progetto prevede anche la distribuzione di materiale informativo nelle sedi dei distretti socio-sanitari, alle istituzioni scolastiche e negli sportelli e centri d’ascolto cittadini con lo scopo di promuovere l’attività dello sportello e sensibilizzare circa i danni causati dalla ludopatia.