Oltre 37mila euro. E’ il primo provvisorio bilancio della colletta straordinaria per la popolazione nepalese colpita dal durissimo terremoto dell’aprile scorso indetta dall’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto lo scorso 17 maggio. Risorse che saranno destinate a sostenere il programma d’interventi promosso da Caritas Nepal con il supporto di Caritas Italiana e, più in generale, della rete di Caritas Internationalis.
Sin dall’inizio dell’emergenza Caritas ha avviato la distribuzione di kit igienico-sanitari e per l’allestimento di alloggi temporanei (composti da teloni, corde, materassini e coperte) ma anche strumenti di prima necessità quali lampade ad energia solare, taniche, secchi, pentole e utensili da cucina) e pastiglie per la potabilizzazione dell’acqua. Gli interventi sono rivolti alle famiglie che le cui abitazioni sono crollate o sono state severamente danneggiate, con priorità per le più vulnerabili quali quelle costituite da donne capofamiglia, minori non accompagnati e disabili. Caritas Nepal prevede anche un accompagnamento e attività di formazione nell’utilizzo dei materiali forniti, oltre che un monitoraggio successivo, anche al fine di prevenire abusi e sfruttamento soprattutto nei casi di maggiore vulnerabilità. In fase di predisposizione anche la raccolta dei bisogni per la fornitura di sostegno psicosociale e per l’impostazione di un successivo piano di ricostruzione e riattivazione socio-economica. Caritas Nepal, impegnata sin da subito nel soccorso e nell’assistenza alla popolazione, ha raggiunto sino ad ora 196mila persone fornendo un riparo di base, viveri di prima necessità, materiale per l’igiene.
Intanto dopo due mesi sono ormai pressoché definitive le terribili cifre del terremoto: 8.700 morti, oltre venti mila feriti, 8 milioni le persone colpite in 39 distretti, 2.8 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria (864mila nelle aree più difficili da raggiungere), 500mila le case crollate e 285mila quelle danneggiate.