Povertà, accoglienza profughi e riforma sanitaria: il punto di vista dei consiglieri regionali pisani. Il forum d’InformaCaritas

Di seguito il forum pubblicato anche sul n.79 de l’InformaCaritas diocesano in uscita in questi giorni. Abbiamo rivolto le stesse tre domande ai cinque consiglieri regionali eletti nel collegio di Pisa. Si tratta di Irene Galletti (Movimento 5 Stelle), Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni (tutti e tre nelle liste del Partito Democratico) e Roberto Salvini (Lega Nord). A loro abbiamo posto le seguenti tre domande: 1) qual è la prima misura di contrasto alla povertà che  sosterrà da consigliere regionale? 2) Profughi, che cosa pensa del c.d. modello dell’“accoglienza diffusa” promossa in Toscana e in generale della gestione dell’emergenza? 3) Sanità, quali opportunità e quali rischi nella riforma varata dalla regione che entrerà in funzione nei prossimi mesi?

 

Irene Galletti (M5S): “Sì al reddito di cittadinanza regionale”

IreneGalletti

1. Sosterremo l’adozione del Reddito di cittadinanza regionale, unica misura di dignità possibile, agganciato al percorso di reinserimento al lavoro, come nella proposta presentata in Parlamento e validata dalla Ragioneria di Stato, quindi con le opportune coperture. Manca solo la volontà politica di realizzarlo, noi l’abbiamo e la presenteremo anche in regione.

2. Il tema dell’immigrazione dev’essere trattato nei livelli istituzionali preposti: prima di tutto quello europeo dove la nostra posizione è chiara e rappresentata dalla mozione Di Stefano. A livello regionale ci troviamo a gestire una situazione emergenziale e il modello dell’accoglienza diffusa ci vede concordi con due premesse: distribuzione dei profughi ponderata sulle situazioni socio-economiche dei territori per scongiurare situazioni di tensione sociale e monitoraggio delle organizzazioni che gestiscono l’assistenza dal punto di vista degli standard di servizio e delle dinamiche economiche e gestionali onde evitare casi come quelli di “mafia Capitale”.

3. Opportunità nulle, rischi molti. Primo fra tutti l’ulteriore erosione del servizio pubblico a vantaggio del privato. Il M5S sostiene una sanità pubblica, universale e accessibile, in linea con la Costituzione italiana. Questa riforma va in direzione contraria e per questo metteremo in campo ogni azione tesa a prendere la giusta strada con un punto imprescindibile: fuori i partiti dalla sanità.

Antonio Mazzeo (Pd): “Profughi, accoglienza diffusa a livello europeo”

AntonioMazzeo

1. Per un reale e concreto contrasto della povertà è centrale il tema del lavoro e della lotta alla disoccupazione: dobbiamo creare le condizioni economiche e sociali per far sì che nessuno resti indietro. Discorso che vale per le persone, ma anche fra i singoli territori. Quindi basta competizioni fra le singole province della nostra regione. Occorre che tutta la Toscana lavori per competere con le grandi regioni europee.

2. Il modello di accoglienza diffusa è il migliore che potesse essere messo in campo lo abbiamo messo in campo e molto probabilmente andrebbe replicato anche nelle altre regioni. Il problema, però, non è solo italiano: l’Europa deve tornare a giocare un ruolo politico centrale. In tal sendo dico la risposta che il modello toscano andrebbe esportato nell’Unione, serve un’accoglienza diffusa a livello europeo.

3. Nelle prossime settimane affronteremo tutti gli aspetti e i nodi ancora da sciogliere della riforma sanitaria: va benissimo ridurre gli sprechi, anche in un sistema ben gestito come il nostro. Ma la riforma va portata al livello degli operatori e discussa e condivisa con loro. Se serve qualche settimana in più per completarla, ce la prenderemo: lobiettivo ra rimane diminuire le inefficenze migliorando la qualità del servizio sanitario nazionale.

Alessandra Nardini (Pd): “Priorità alla disoccupazione giovanile”

AlessandraNardini

1. Prima di tutto va proseguita la battaglia per il lavoro che ancora c’è: penso alle tante vertenze che ci sono stati negli anni passati e all’impegno chiaro della Regione accanto ai lavoratori. Penso, in particolare, alla Smith di Saline di Volterra, l’ultima grave situazione di crisi che ha riguardato la nostra regione. Poi mi piacerebbe spendermi anche per promuovere l’occupazione giovanile, ossia dei ragazzi della mia generazione: per quanto leggermente inferiori rispetto alle percentuali nazionali, anche in Toscana i numeri dei miei coetanei che non lavorano e non studiano sono ancora troppo.

2. Il modello dell’accoglienza diffusa portato avanti da anni dalla Toscana si sta rivelando il migliore e il più adatto a promuovere percorsi d’integrazione e a tutelare l’impatto sul territorio. E’ evidente, però, che occorra un maggiore coinvolgimento dell’Europa perché vi sia un’effettiva redistribuzione degli oneri e degli impegni collegati all’accoglienza. In tal senso coloro che, anche nell’ultima camapagna elettorale, hanno cavalcato le paure dei cittadini magari avranno anche raccolto qualche voto, ma non hanno certo aiutato il processo d’integrazione.

3. Anche in un sistema ottimo, come quello sanitario della Toscana, è certo che sia possibile ridurre ulteriormente sprechi e inefficienze ed è esattamente l’obiettivo che si propone la riforma appena approvata. A patto, ovviamente, che non si assista ad una diminuzione della qualità dei servizi sul territorio: verificheremo in consiglio regionale, ma sono certa che non accadrà. Nessuno lo vuole.

Andrea Pieroni (Pd): “Incentivare le Case della Salute”

AndreaPieroni

1. Ci sono due nodi che sono fondamentali per il rilancio dell’occupazione: investire di più e meglio nella formazione professionale e nel collegamento fra scuola e lavoro, ancora troppo distanti l’uno dall’altro.

2. Il modello dell’accoglienza diffusa è quello più adatto e diffusa alle esigenze e lo dico a ragion veduta avendolo gestito da presidente della provincia.Ora, però, è in atto un processo con numeri e dimensioni tali da rischiare di far saltare tutto, anche il modello toscano. Occore in primo luogo velocizzare le procedure per la verifica dello status di rifugiato e poi essere più chiaro con l’Europa: siamo noi a sobbarcarci l’onore principale della prima accoglienza, ma serve che anche tutti gli altir Paesi dell’Unione facciano la loro parte. Altrimenti saranno solo problemi e cattiva accoglienza.

3.La riforma ha disegnato un nuovo assetto ma non risolve tutto: se è possibile risparmiare e ottimizzare lo si faccia, ma attenzione che questo non si traduca in una perdita di qualità dei servizi sia della sanità ospedaliera che di quella territorale. In tal senso sono da incentivare le “Case della Salute”: il rischio, infatti, è che la razionalizzazione troppo spinta e basata solo su criteri economici possa compromettere quel patrimonio di esperienze coltivato nelle nostre strutture sanitarie.

Roberto Salvini (Lega Nord): “Profughi? Aiutiamoli a casa loro”

Roberto_Salvini

1. Quello della “Toscana regione felice” è ormai un luogo comune piuttosto diffuso ma non molto vero. Tante fabbriche stanno chiudendo e ce ne accorgeremo a settembre: le grandi multinazionali stanno abbandonando il nostro territorio, come ci insegna il caso della Smith di Saline di Volterra, e anche le piccole e medie imprese stentano. Servono interventi immediati per il rilancio dell’economia e dell’occupazione regionale e noi siamo pronti anche ad intese trasversali pur di sostenerle.

2. Non è un problema di accoglienza più o meno diffusa. Il punto è che la nostra regione, come il resto del Paese, non riesce pià a garantire percorsi d’integrazione perché è fiaccato dalla crisi e non è in grado di offrire opportunità d’inserimento all’altezza delle necessità. Dobbiamo aiutarli a casa loro: non ci sono altre..

3. La sanità sarà uno dei settori cui, come opposizione, dedicheremo una parte importante delle nostre attenzioni. Come è noto si tratta dalla parte più cospicua del bilancio regionale e vogliamo capire bene che cosa giustifichi tale volume di spesa e se, come noi crediamo, vi siano margini per ridurre sprechi e fare quei risparmi necessari per effettuare investimenti in altri settori come, ad esempio, quello del rilancio dell’occupazione.

alternative.