Lo hanno chiamato il “paradigma della custodia”, definizione accattivante per descrivere il principio informare de l’enciclica ‘Laudato Sii’di Papa Francesco, un testo che è un vero e propio invito a recuperare un’economia solidale”. Il riconoscimento e il rinvenimento dei principi del ”bene comune”, infatti, sono i punti focali dell’intervento Giuseppe Notarstefano, vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica e ricercatore in statistica economica all’Università di Palermo, al dibattito sull’enciclica del Santo Padre dedicata ai temi ambientali e al rispetto del creato, promosso ieri, giovedi 21 gennaio, dalla Scuola superiore Sant’Anna.
“Si tratta di un richiamo rivolto a ogni singolo abitante del mondo, laico o cattolico, in modo tale che un cambiamento positivo e concreto per la madre terra possa convergere in una visione comune – afferma Notarstefano – tale conversione, però, deve essere prima di tutto un mutamento di sguardo che riconosca la centralità della persona”. Si ravvedono, quindi, le tematiche dell’impegno sociale e dell’attenzione al prossimo, elementi fondamentali per la realizzazione di quello che è stato definito il “paradigma della custodia”. Realizzazione complessa e possibile solamente astraendosi da una visione prettamente egoistica, purtroppo connaturata alla natura dell’uomo. La strada per raggiungere il modello di cura e conservazione viene individuata da Papa Francesco in quattro segni: un’economia giusta, un pensiero globale, la cura di sé e una politica comune e partecipata. “Sono questi i suggerimenti che il Santo Padre raccomanda – conclude Notarstefano – non delle soluzioni ma delle esortazioni a provvedere alla Casa Comune”.
L’enciclica è stata considerata da alcuni commentatori come una forte critica alla scienza e alla tecnologia. Studiosi e professionisti hanno ravvisato una disapprovazione all’evoluzione e alle sue estreme conseguenze, ma l’analisi di papa Francesco non ha questa conclusione. “Il testo della lettera papale contiene un forte attacco alla tecnocrazia e non alla tecnica – commenta Barbara Henry, docente di filosofia politica alla scuola Sant’Anna – la sua valutazione della scienza, anzi, è positiva. La disapprovazione è rivolta all’individualismo estremo, all’eccessivo consumismo e all’indifferenza verso i poveri, individuati come cause delle problematiche ambientali attuali”.