”Cani dentro”. Il ”Don Bosco” di Pisa primo carcere d’Italia in cui gli amici a quattro zampe possono far visita ai detenuti

“Non vedevo il mio cane da due anni e mezzo. Quando è entrato in carcere per la prima volta tremava, poi mi ha riconosciuta. A quel punto ha cominciato a rilassarsi, mi ha fatto le feste e l’ho accarezzato per tutto il tempo che ho potuto”. E’ uno dei tanti racconti ascoltati alla Casa Circondariale “Don Bosco” di Pisa, tra i detenuti che  hanno partecipato all’inaugurazione della mostra fotografica “Cani dentro”: una trentina di scatti in bianco e nero della fotografa Maria Cristina Germani, che resteranno in allestimento al Don Bosco per una settimana e che raccolgono immagini del progetto di Pet Therapy portato avanti dall’associazione “Do Re Miao” all’interno del carcere.

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Il progetto, unica esperienza in Toscana, ha permesso ai detenuti di interagire con i cani dell’associazione ma anche di incontrare “a colloquio” i propri animali. Gli operatori dell’associazione infatti, grazie ad uno speciale permesso, hanno potuto accompagnare all’interno del carcere i cani di proprietà dei detenuti, favorendo così il ricongiungimento con un “membro della famiglia” altrimenti escluso dalle visite. Una pratica che la Casa Circondariale Don Bosco, unico caso in Italia, dopo questa esperienza, ha istituzionalizzato.

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Come confermano le osservazioni delle educatrici e delle psicologhe coinvolte, la relazione con il cane ha permesso a molte persone di far emergere aspetti della propria personalità altrimenti difficilmente evocabili e ha favorito l’instaurarsi di un clima positivo e facilitante per i processi di recupero e integrazione dei soggetti coinvolti.

“Questa esperienza rappresenta un momento di scambio e unione tra due comunità, quella fuori e quella dentro al carcere – ha commentato l’assessore Sandra Capuzzi, presidente della Società della Salute della Zona Pisana – L’istituto circondariale non deve essere lontano o esterno alla città, al contrario dobbiamo lavorare per creare un rapporto tra il dentro e il fuori, per dare la possibilità ai detenuti, una volta che avranno scontato la loro pena, di costruire un futuro diverso. Questo è lo spirito anche del progetto della Società della Salute della zona pisana “Oltre il muro”, che vuole offrire un servizio di un’accoglienza abitativa e sportelli di ascolto a persone ex detenute e detenute in permessi premio, semilibertà, licenza, articolo 21, sospensione pena, detenzione domiciliare e affidamento”.

“Quanto al progetto di pet therapy portato avanti dall’associazione “Do Re Miao!” – ha continuato Capuzzi – l’obiettivo è cercare dei finanziamenti per dargli continuità e anche affinché sia possibile raccogliere i dati per rendere scientifico il lavoro che si sta portando avanti”.

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L’iniziativa ha coinvolto finora una ventina di detenuti, ma ci sono altre richieste all’interno della Casa Circondariale. Affinché il progetto possa avere continuità è stata attivata una raccolta fondi on-line sul sito www.labuonacausa.orgLe immagini della mostra “Cani dentro” sono state raccolte e corredate dagli estratti delle riflessioni scritte dai detenuti durante il progetto in un catalogo edito da Haqihana, disponibile online, cui seguirà a breve la pubblicazione di un libro fotografico con l’integrale dei testi raccolti.