“Il disagio dei più bisognosi è e sarà soggetto a una condizione provvisoria, come il Cristo nel duomo di Molfetta”: gli auguri di Pasqua del direttore della Caritas pisana

Giovanni Nervo e Giuseppe Pasini avevano una grande forza. Tutti e due però erano connotati da una tenerezza smisurata. Con questa forza e tenerezza, ma soprattutto con il loro cammino condiviso hanno creato questo ente benefico che è la Caritas. In questa giornata dedicata agli auguri di Pasqua menzionare il loro spirito è fondamentale”. Con il ricordo dei due sacerdoti, ieri 21 marzo (anniversario della morte dei due religiosi), il direttore della Caritas diocesana di Pisa don Emanuele Morelli ha aperto lo scambio di auguri riservato agli operatori e volontari della Caritas pisana.

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Don Morelli ha poi regalato un’immagine a tutti i suoi collaboratori: il Cristo in terracotta custodito nel Duomo Vecchio di Molfetta. “Questo crocifisso è stato donato da uno scultore del luogo e il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, lo ha addossato alla parete della sagrestia apponendoci un cartoncino con su scritto ‘collocazione provvisoria‘. La scritta parve al vescovo, Don Tonino Bello, particolarmente ispirata perché pensò che non ci potesse essere formula migliore per definire la Croce. Così chiese al parroco di non rimuovere la scultura. – racconta il direttore – Il vescovo, infatti, rivolgendosi ai fedeli ha commentato ‘coraggio: la tua croce, anche se dovesse durare tutta la vita, è sempre collocazione provvisoria’, frase che esorta ad animare il nostro servizio da questa speranza: la condizione negativa di chi subisce un disagio è e sarà soggetta a una condizione provvisoria. Come il Cristo nel duomo di Molfetta.