Pisa, lunedi 6 marzo 2017 – Cittadella della Solidarietà occupata da un gruppo di antagonisti. Per due ore, dalle 14,30 alle 16,30, l’Emporio del Cep, la struttura voluta dalla Chiesa pisana per ricordare l’850esimo anniversario dalla scomparsa di San Ranieri, ha funzionato a singhiozzo e a regime ridotto tanto che alcune famiglie che solitamente frequentano il centro, vista la confusione all’interno della struttura, hanno preferito andarsene.
“Ci scusiamo con le famiglie che hanno preferito andarsene e anche con chi ha scelto, comunque, di fare la spesa pur in una situazione caotica e decisamente diversa dall’usuale quiete. Purtroppo – ha spiegato il direttore della Caritas diocesana don Emanuele Morelli – siamo stati al centro di un attacco violento nel linguaggio e nei modi e strumentale: è parso subito chiaro, infatti, che stavano usando l’occupazione della Cittadella per ottenere altro, ossia un colloquio e un incontro con la Società della Salute. Peccato che per questo abbiano inscenato una protesta fra gli scaffali dell’Emporio che ha indotto alcuni nuclei familiari in grave stato di bisogno a tornare indietro e rinunciare alla spesa. In quarant’anni di lavoro accanto ai più poveri di Pisa, è la prima volta che viene preso di mira un nostro servizio: siamo aperti al dialogo con chiunque, ma rispediamo al mittente ogni strumentalizzazione e, ringraziando coloro che ci hanno espresso vicinanza, tranquillizziamo tutti, occupanti inclusi: continueremo a lavorare accanto ai più poveri della nostra città con la serenità e l’impegno di sempre”.
La Cittadella della Solidarietà è stata inaugurata nel 2013 ed è costa circa 1,2 milioni di euro: è stata finanziata per 630mila euro dalla Fondazione “Pisa”, per 30mila euro dall’amministrazione comunale e per la parte restante da fondi provenienti dall’otto per mille della Chiesa cattolica. Nel 2016 ha dato risposta al bisogno alimentare di 1.338 persone, quasi tutte residenti nel territorio pisano, circa un terzo dei quali minori. “Per le spese di gestione non beneficiamo di alcun finanziamento pubblico – sottolinea don Morelli -: è stata una nostra scelta fin dall’inizio e, dunque, lo dico senza alcun intento recriminatorio ma solo per ribadire che, diversamente da quanto sostenuto dagli occupanti, non c’è alcunaccordo di natura economica con la Società della Salute per quanto riguarda la lamentata sostituzione dei buoni spesa con la possibilità di frequentare il nostro emporio: non sappiamo se la SdS abbia fatto una scelta di questo tipo, ma se anche fosse noi non ne ricaviamo alcun beneficio”.
Alla Cittadella si accede previo colloquio con il centro d’ascolto della Caritas diocesana di Pisa con una tessera caricata con un punteggio compreso fra i 40 e i 120 punti che consente di fare la spesa all’interno dell’Emporio: il punteggio, infatti, varia in ragione della composizione della famiglia e del reddito, certificato dall’Isee familiare. “E’ vero che sugli scaffali si posso trovare generi alimentari prossimi alla scadenza – conclude don Morelli -. Abbiamo accordi specifici in tal senso con alcuni supermercati della zona e per noi è una cosa positiva: tali alimenti che sono ancora perfettamente integri, invece, di finire nei cassonetti dell’immondizia, vengono consumati da chi ne ha davvero bisogno”.