Calci, sabato 25 marzo 2017 – Il cantiere è già in fase di allestimento e dalla prossima settimana i lavori entreranno nel vivo. Al massimo entro dodici mesi, ossia per aprile 2018, “Misericordia Tua”, la comunità di Sant’Andrea a Lama, nel comune di Calci, per il reinserimento umano e spirituale di alcuni detenuti ammessi alle misure alternative al carcere, sarà una realtà. Verrà realizzata nella casa canonica della chiesa parrocchiale della frazione calcesana, opportunamente ristrutturata, e potrà ospitare fino ad un massimo di otto persone “anche se l’attivazione sarà graduale e almeno per il primo anno prevediamo un numero abbastanza limitato d’inserimenti nella struttura, sicuramente inferiore a quattro” ha precisato alla presentazione pubblica del progetto il direttore della Caritas diocesana don Emanuele Morelli, l’organismo pastorale della chiesa pisana che gestirà la struttura in collaborazione con l’unità pastorale della Valgraziosa e la comunità dei padri dehoniani di Castelmaggiore. Saranno queste realtà a comporre la cosiddetta “cabina di regia” che guiderà la struttura con l’aggiunta di Vittorio Cerri, storico e apprezzato direttore della casa circondariale “Don Bosco” e ora collaboratore volontariato di “Misericordia Tua”. Che nasce come opera segno voluta dall’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto per il “Giubileo delle Misericordia” indetto da Papa Francesco nel 2016, e prende il nome dal motto episcopale di monsignor Alessandro Plotti, arcivescovo emerito di Pisa scomparso il 19 ottobre 2015 e particolarmente sensibile e attento alla situazione di chi vive la realtà carceraria. Ma affonda le radici dall’impegno della cappellania carceraria di Pisa guidata da monsignor Roberto Filippini fino alla nomina, il 25 novembre 2015, a vescovo di Pescia oltreché nella volontà dell’unità pastorale di destinare ad un utilizzo sociale e pastorale tutte le case canoniche delle chiese della Valgraziosa rimaste senza parroco.
La comunità potrà ospitare detenuti ammessi alle misure alternative ma anche ex detenuti e familiari di persone in condizione di carcerazione. Le persone che saranno accolte e la definizione del progetto personalizzato per ciascuno sarà uno dei compiti principali della “cabina di regia”. Alla gestione operativa del progetto, invece, saranno coinvolti anche un educatore professionale della cooperativa sociale “Il Simbolo” mentre all’animazione del territorio parteciperà anche un gruppo di volontari che sarà formato nei prossimi mesi.
Il progetto, infatti, concretamente prenderà corpo e forma solo nel 2018. Prima ci sono da fare i lavori di ristrutturazione dell’immobile. L’allestimento del cantiere è già iniziato e nelle prossime settimane “Acque” provvederà ad allacciare la casa alla fognatura comunale. Poi sarà completamente rifatto il tetto ed effettuati i lavori di adeguamento interno e di risanamento delle pareti dall’umidità, realizzati i nuovi impianti elettrico e idrico-sanitari e rifatta la facciata dell’edificio. A lavori finiti la comunità sarà composta da una stanza adibita ad ufficio, cucina e soggiorno e un bagno accessibile ai disabili al piano terra e quattro camere doppie, una singola per l’operatore e due bagni al primo piano (mentre un altro bagno sarà ricavato nel piano cosiddetto mezzanino a metà scala).
Complessivamente per finanziare tutte le opere saranno necessari circa 200mila euro, interamente provenienti dalla diocesi di Pisa e di fondi Cei dell’otto per mille.