Pisa, sabato 29 aprile 2017 – Negli scaffali si può trovare la cioccolata modicana realizzata da giovani donne vittime di violenza con materie prime del commercio equo e solidale, prodotta nel laboratorio don Dino Puglisi. E gli astucci e gli altri prodotti artigianali di “Made in carcere”, realizzati dalle detenute del carcere di Rebibbia. Ma anche il vino e gli altri prodotti agricoli biologici delle Terre di Loppiano, l’azienda che s’ispira all’economia di comunione dei Movimento dei Focolari, la pasta e gli altri prodotti di Libera realizzati in terre e beni confiscati alle mafie e molto altro ancora. Nel negozio, invece, fra i sette dipendenti ci saranno anche Cesare e Annalisa, due ragazzi con sindrome di Down che lavoreranno come addetti alle vendite a cui, nel corso dei prossimi mesi, se ne affiancheranno altri come tirocinanti.
Benvenuti alla “Bottega dei Miracoli”, un negozio ma soprattutto un lavoro stabile per alcuni giovanili del territorio in situazione di difficoltà e un punto vendita a due passi dalla Torre più famosa del mondo per prodotti a cosiddetto “valore sociale aggiunto”, ossia capaci di abbinare qualità e sostenibilità ambientale e sociale. Il negozio si trova in Piazza dei Miracoli 22 a fianco della biglietteria per accedere alla Torre più famosa del mondo e da stamani (sabato 29 aprile) sarà aperto tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 10 alle 19. E’ promosso dalla Caritas diocesana di Pisa, che ha ottenuto anche un finanziamento di 80mila euro dai fondi dell’otto per mille della Chiesa cattolica, per riqualificare e arredare il fondo di proprietà dell’Opera della Primaziale Pisana e messo a disposizione in comodato gratuito. Lo gestirà la cooperativa sociale “Alzaia”, il soggetto del terzo settore pisano nato dalla collaborazione fra cooperativa “Il Simbolo” e Associazione italiana Persona Down (Aipd) che si propone proprio l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
“Questo progetto ha una duplice valenza: da un lato consente di offrire un lavoro stabile, e quindi concrete possibilità di autonomia a ragazzi come Cesare e Annalisa, cui spesso questa possibilità è preclusa. E dall’altro – ha detto il direttore della Caritas diocesana di Pisa don Emanuele Morelli in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto – di valorizzare e sostenere tutte quelle realtà che fanno produzioni di qualità impegnando cosiddetti “soggetti svantaggiati” e, comunque, orientando il loro fare impresa anche a criteri di sostenibilità ambientale ed eticità: sugli scaffali, infatti, ci saranno anche generi alimentari e di filiera corta, prodotti realizzate in terre o beni confiscati alle mafie o provenienti dal circuito del commercio equo e solidale”.
Complessivamente per l’allestimento del negozio e il lancio del progetto le realtà promotrici hanno potuto contrare su 225mila euro: agli 80mila, provenienti da fondi dell’otto per mille della Chiesa Cattolica vanno aggiunti 50mila della Fondazione ‘’Missione Bambini’’, 40mila euro della Costa Crociere Foundation, 20mila della Fondazione “Nando Peretti”, 18mila da Poste Italiane onlus e 15mila da Fondazione “Generali”.
“Circa la metà di queste risorse sono già state investite nella ristrutturazione del fondo e nella realizzazione degli arredi curata dagli architetti del Laboratorio Scarpetti e dell’Impresa edile Archea – ha raccontato il presidente della Cooperativa Alzaia Alessandro Carta -: la parte restante, invece, la investiremo per realizzare corsi di formazione e tirocini lavorativi all’interno proprio della “Bottega”.
“Questo progetto, infatti, ambisce anche ad essere una piccola “bottega” in senso rinascimentale – ha proseguito il presidente della Cooperativa “Il Simbolo” Alberto Grilli -, un luogo capace di creare direttamente occupazione per soggetti deboli ma anche capace di formare e dare la professionalità che serve per permettere a quest’ultimi di potersi spendere sul mercato del lavoro”.
“La cosa che di cui siamo maggiormente orgogliosi è quello di aver realizzato un bel negozio in Piazza del Duomo – racconta il presidente di Aipd Pisa Michele Schinella -: vorremmo che turisti e cittadini lo frequentassero non per dare una mano ai due ragazzi con sindrome di Down che vi saranno impiegati, quanto perché i prodotti che trovano sugli scaffali sono di loro gusto e rispondono ai loro desideri ed esigenze. Ci piacerebbe, insomma, che venissero per gli stessi motivi per cui ciascuno di noi decide di frequentare un qualunque altro punto vendita”.