”Le Ong capro espiatorio per distrarre l’opinione pubblica dalle questioni vere che non si vogliono affrontare”. Oliviero Forti (Caritas Italiana) sull’emergenza profughi

Roma, martedi 11 luglio 2017 – “Dal G20 di Amburgo e ancor prima dal vertice di Tallinn non sono emerse proposte utili e credibili per affrontare con serietà la questione migranti”. Anzi, verso l’Italia “il messaggio è chiaro: meno solidarietà verso chi mette a rischio la nostra sicurezza”. È quanto scrive Oliviero Forti, responsabile dell’Ufficio immigrazione di Caritas Italiana, in una nota pubblicata dal Sir. “La provocazione italiana di chiudere i porti, per convincere il resto dell’Europa a mostrare maggiore solidarietà, non è stata nemmeno presa in considerazione”, osserva. “Non solo è stato ribadito che i migranti non potranno essere sbarcati da alcun’altra parte se non in Italia – prosegue – ma siamo stati richiamati perché non abbiamo ancora svolto tutti i compiti a casa, a partire dall’aumento dei centri di detenzione sul territorio e dal rafforzamento del sistema dei rimpatri”. Per Forti, “il fatto che si continui a puntare il dito contro le ong che stanno effettuando i salvataggi in mare, svela quale sia la strategia adottata: individuare il soggetto più debole, il capro espiatorio da colpire, per distrarre l’opinione pubblica dalle vere questioni che non si vogliono affrontare”.

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“Anche nei due vertici della scorsa settimana – rileva – è tornato puntuale il refrain ‘aiutiamoli a casa loro’, magari investendo in sviluppo”. “Peccato che – sottolinea – un eventuale piano Marshall per l’Africa avrebbe degli effetti sui flussi migratori nel lungo periodo e non nell’immediato”. “L’unica certezza è che l’Italia dovrà continuare a cavarsela da sola”, sottolinea Forti, evidenziando che “l’esternalizzazione delle frontiere europee in Libia va contro i diritti umani perché l’operazione avverrebbe in un Paese fuori controllo dove gli abusi contro i migranti sono all’ordine del giorno”.