Pisa, martedì 2 dicembre 2019 – Nei primi 10 mesi del 2019 sono stati 61 i ricoveri per AIDS nel reparto malattie infettive dell’Azienda Ospedaliera Pisana, di cui 50 maschi e 11 donne. Nove i nuovi casi di AIDS notificati, che vanno ad aggiungersi ai 159 degli ultimi 11 anni, dal 2009 al 2018”. È il quadro sulla diffusione della malattia nel territorio pisano tracciato dalla dottoressa Laura Del Bono dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Pisana, un reparto da sempre in prima linea nella sanità Toscana, che ha in terapia oltre 1.000 pazienti sieropositivi su circa 5000 che si contano in tutta la regione.
Cifre illustrate in occasione dell’iniziativa, che si è tenuta all’ex Stazione Leopolda di Pisa, in occasione della giornata mondiale contro l’Aids, promossa dallaSocietà della Salute della Zona Pisana in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, l’Unità Funzionale di Promozione della Salute della Usl Toscana Nord Ovest e con l’Associazione Salus. All’evento hanno partecipato circa 230 studenti delle scuole superiori pisane.
“In Toscana sono stati 65 i nuovi casi di AIDS diagnosticati nel 2018 (50 maschi e 15 femmine – ha aggiunto la Del Bono – e siamo la quinta regione a livello nazionale per incidenza, mentre per quanto riguarda le nuove diagnosi di HIV, nel 2018 siamo secondi solo al Lazio. Nella Usl Toscana Nord-Ovest il tasso di incidenza di HIV nel triennio 2016-2018 si è comunque ridotto: 7,3 su 100mila abitanti. Era 8,1 nel periodo 2013-2015 e 9,2 nel triennio precedente”.
“In Toscana – continua l’esperta – l’età mediana alla diagnosi di sieropositività è nei maschi di 41 anni e 38 nelle donne 38. Sono in aumento i pazienti che scoprono la sieropositività dopo i 50 anni. In oltre la metà di questi la scoperta dell’infezione avviene quando la malattia ha ormai ampiamente danneggiato il sistema immunitario. Infine, nella nostra regione, il 34,5% dei casi riguarda cittadini stranieri con un dato nazionale del 29,7%”.
A livello nazionale si registra infatti un incremento di diagnosi tra i soggetti giovani, “in particolare – conclude la Del Bono – nella fascia d’età 25-29 anni, dove si contano 11,8 nuovi casi ogni 100.000 residenti, e nella fascia 30-39 anni, con 10,9 nuovi casi ogni 100.000 abitanti. Per quanto riguarda invece le modalità di trasmissione, nell’ultimo triennio prevale nettamente quella per via sessuale (80,2%), anche se è lievemente cresciuta la percentuale di nuove infezioni nei tossicodipendenti rispetto al triennio precedente”.