Pisa, 29 aprile 2021 – “È possibile dare aiuto solo se chi è disponibile al servizio non si chiude nell’“abbiamo fatto sempre così”, ma si apre anche a modalità nuove d’incontro, relazione e scelte operative”. Per l’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto è un passaggio divenuto ineludibile con la pandemia che “ha sconvolto ogni aspettativa di riscatto, facendoci intravedere scenari futuri sempre più devastati e quindi bisognosi di aiuti non soltanto occasionali o momentanei”, scrive nell’introduzione del quindicesimo Rapporto sulle Povertà della Caritas. diocesana Il punto per monsignor Benotto è che “la pandemia ha accentuato quanto mai il senso di solitudine, della precarietà e quindi della ricerca individualistica di soluzioni ai problemi all’insegna di sé stessi, nel momento stesso in cui, invece, ci si è accorti che solo lo sviluppo della condivisione, del servizio gratuito, del sostegno generoso che reciprocamente possiamo offrirci, è la carta vincete quando tutto il resto sembra liquefarsi come neve al sole”
“Il segreto di possibili soluzioni sta in ciò che con un termine cristiano chiamiamo comunione”. E’ questa per l’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto la via maestra per provare a lasciarsi alle spalle la crisi economica e sociale innescata dall’emergenza sanitaria: “Non si può più agire in ordine sparso – ha sottolineato nell’Introduzione al 15esimo Rapporto sulle Povertà della Caritas diocesana -, occorre riflettere, pensare e agire insieme, sia a livello di realtà ecclesiale, sia in relazione con tutte le altre realtà sociali deputate ai servizi alla persona, alla socializzazione interpersonale, alla tutela della famiglia e della vita comunitaria”
Il testo integrale, la sintesi e le slide del 15esimo Rapporto sulle Povertà della Caritas di Pisa