Pisa, 20 giugno 2016 – “Creare canali più sicuri e legali per l’ingresso nell’UE dei migranti, agevolare il ricongiungimento familiare per i rifugiati e gli immigrati, favorire l’integrazione all’interno dei Paesi di accoglienza, investire risorse in modo efficace così da salvare vite umane in mare aperto, e invertire l’esternalizzazione delle politiche migratorie europee”. Sono le proposte di Caritas Europa rivolte agli Stati dell’Unione per arginare le criticità relative all’immigrazione. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato l’organismo internazionale ha richiamato l’attenzione dei Paesi europei, chiedendo l’attuazione di politiche concrete e immmediate. “Non vi è alcuna necessità di mettere la vita dei migranti e dei rifugiati a rischio, nonché prolnugare inutilmente la loro sofferenza – commentano gli esponenti dell’ente – Caritas continua a credere che i valori di dignità, uguaglianza e rispetto per l’essere umano più volte esposti dalla stessa Unione non siano solo parole vuote, ma dense di significato”.
Secondo le Nazioni Unite, dal 2014, almeno 10mila persone hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere un rifugio sicuro in Europa. Le politiche restrittive dell’UE impediscono alle persone di entrarvi in maniera sicura e il risulato è un numero insopportabile di decessi.
L’appello di Caritas Europa (leggi il suo comunicato ufficiale) scandisce poi le parole di Papa Franesco e il suo desiderio di accoglienza: “sogno un’Europa che promuove e protegge i diritti di tutti, senza trascurare i suoi doveri. Io sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani sia stata la sua ultima utopia”.