Pisa, 1 giugno 2016 – Sono arrivati dall’Afghanistan e dal Pakistan lo scorso ottobre per sfuggire da soprusi, guerre e paure. Fateh, Adam, Najib, khairgul, Rahmno, Abdureman sono i giovani profughi accolti a Lugnano, nell’area di Vicopisano, che in poco tempo hanno trovato la serenità grazie anche all’ospitalità della comunità. Hanno stretto rapporti di buon vicinato con i residenti. Coltivato amicizie con gli abitanti della zona. Durante l’ultimo incontro che hanno avuto con l’assessore alle politiche sociali del Comune di Vicopisano, Valentina Bertini, è stata proprio una dirimpettaia a parlare di loro.
“Sono educati, tranquilli, generosi – diceva – si sono ambientati subito, ed è stato spontaneo trovarci bene con loro, ci aiutiamo. Hanno dato una mano a mio marito anche nel vigneto e ora stiamo pensando di fare un orto”. Grazie alla mediazione di Renato Petrone, della cooperativa Arnera, i giovani hanno raccontato all’assessore la loro esperienza da esuli e il loro viaggio della speranza. Hanno svelato a fatica una quotidianità di soprusi, paure, guerra, spari, bombe, uccisioni, vittime ed esplosioni.
Ma ora, per loro, qualcosa è cambiato. “Ci sentiamo al sicuro per la prima volta – raccontavano – la sicurezza è libertà”. Alcuni durante il colloquio sono rimasti a testa bassa, ma parlando del loro soggiorno in Italia la vivacità si è riaccesa. Adesso, infatti, frequentano corsi, prestano volontariato alla Misericordia di Vicopisano, collaborano con l’Arci, l’Ortaccio e l’Associazione Dèi Camminanti e presto saranno coinvolti in diversi progetti che li vedranno impegnati e attivi nella comunità. Sono stati loro a parlarne all’assessore, con una luce negli occhi che le tragedie del loro Paese aveva spento.