Agricoltura e ristorazione congiunte alla solidarietà verso le categorie sociali disagiate. “Cibo civile” è il progetto di inserimento lavorativo per le classi di inoccupati a bassa contrattualità, rivolto agli immigrati, ai portatori di handicap, ai minori senza accompagnamento, e ai detenuti. Il programma rientra nel disegno di un’apposita normativa che disciplina l’agricoltura sociale (legge di cui è stata pioniera proprio la Regione Toscana dal 2010).
Il percorso sociale di inclusione è integrazione nasce con l’ausilio dell’Università di Pisa, che ha pensato di unire in un’unica filiera la produzione agricola, la trasformazione e il consumo. L’idea del professor Francesco Di Iacovo, coordinatore di Cibo civile, ha quindi coinvolto una rete di produttori agricoli e di ristoratori impegnati nell’attività di supporto alle categorie disagiate. La filosofia che segue Cibo Civile è oltremodo solidale: i coltivatori producono, secondo i crismi del biologico e dei dettami sociali, le materie prime e vendono i loro prodotti direttamente ai consumatori presenti sul territorio (o on line) oppure forniscono gli ingredienti alle aziende che preparano prodotti alimentari. Ristoranti, mense, catering si servono da imprenditori che come loro hanno attenzione a realtà disagiate. L’adesione al progetto richiede l’accettazione di alcune regole e principi di carattere morale ed etico, tipiche di una pianificazione di inclusione sociale. Tra queste ci sono l’integrazione, la solidarietà, la centralità delle persone e la diffusione di valori concreti. Fra le aziende toscane che hanno aderito al progetto ci sono il ristorante Ca’ Moro di Livorno, Biocolombini Valdera produttore agricolo, Tutti i giorni di Arezzo ristorazione scolastica, Ti cucino bio catering di Pisa, la cooperativa agricola Calafata di Lucca, e l’azienda olearia Olivart di Bagno a Ripoli.
Cibo civile è stato da poco presentato a Milano, nell’ambito di Toscana Fuori Expo, dove è stato prospettato il nuovo sito ufficiale dell’operazione. Su queste pagine web si trova la carta dei principi del progetto, la descrizione della filiera, la mappa ed i link di tutti gli aderenti al progetto a cui potersi rivolgere direttamente per gli acquisti. Disponibile anche un modulo di adesione al servizio per tutte quelle strutture che, rispondendo ai requisiti necessari, vogliano far parte di questo progetto che, partendo dalla Toscana, unisce cibo ed etica.