Pisa 29 dicembre 2021 (da Storie, voci e volti dalla Rotta Balcanica, Caritas Italiana) Alì è un giovane sedicenne, nato in Iran da genitori afghani. Nel 2016 la vita in Iran per Alí e la sua famiglia diventa insostenibile e per questo motivo intraprendono il viaggio verso l’Europa: Alì, allora undicenne, parte con i suoi genitori e la sorellina di 4 anni.
La prima tappa è a Gaziantep, Turchia, dove Alì trascorre 3 anni nel campo di Nizip. Alì ricorda con rabbia quei lunghi anni in Turchia, nella vana attesa di poter raggiungere l’Europa in modo sicuro. I suoi familiari erano convinti che prima o poi sarebbe stato possibile presentare la domanda d’asilo in Europa direttamente da quel campo. Ma con il passare del tempo si sono resi conto che avrebbero potuto trascorrere tutta la vita “parcheggiati a Nizip” – questo il termine usato da Alì. Per questo motivo la famiglia decide di continuare il viaggio, raggiungendo clandestinamente l’isola greca di Samos via mare. “Se ripenso a quel viaggio, non mi capacito di come quell’imbarcazione di fortuna decisamente sovraffollata sia riuscita a raggiungere la Grecia”, racconta Alì visibilmente emozionato.A Samos la famiglia di Alì rimane per 2 anni, nei quali il giovane, grazie alla scuola di Nicolò Govoni, impara un perfetto inglese, che rende il dialogo con lui fluido e profondo. E proprio quella scuola rappresenta l’unico ricordo bello di quegli anni greci, a lui che la scuola non era mai piaciuta. In un periodo in cui si sentiva completamente invisibile agli occhi di tutti, ogni volta che usciva dal campo aveva finalmente capito quanto fosse fondamentale studiare e stare in una classe con altri ragazzi per sentirsi vivo. Quella differenza fra la sua vita in classe e quella nel campo o in giro per Samos, gli aveva fatto capire quanto fosse grande la voglia di arrivare in Europa e di ricominciare una vita normale. Una voglia condivisa anche dai genitori, i quali nei due anni in Grecia si erano dedicati a umili lavori per poter mettere da parte altri soldi per continuare il viaggio verso l’Europa.Dopo la parentesi ellenica la sua famiglia decide di rimettersi in viaggio: trascorre due settimane in Albania, della quale Alì ricorda poco o nulla, se non la grande afa estiva. Ogni giorno il padre gli ripeteva di tenersi pronto, che era soltanto questione di tempo prima di rimettersi in viaggio.
E così fu: Alì riparte presto, passa due notti in Montenegro, per entrare infine in Bosnia Erzegovina, dove si trova attualmente. Da circa 20 giorni è arrivato al campo di Usivak, vicino a Sarajevo. Ancora non sa quale sarà la prossima tappa. Ma è ancora convinto di poter diventare una stella del calcio europeo e di poter giocare un giorno insieme a Leo Messi.
Con il termine “Rotta Balcanica” si intende la rotta migratoria, aperta nel 2015, che parte dalla Turchia e, passando poi per la Grecia, si dirama in vari paesi balcanici (Bulgaria, Macedonia del Nord, Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia Erzegovina): l’intento di chi la attraversa è di raggiungere l’Unione Europea. E’ percorsa da persone provenienti da moltissime aree del Medio Oriente, dell’Asia e dell’Africa, principalmente siriani, iracheni e afghani.
L’impegno di Caritas Italiana nel corso di quest’anno
Fin dall’inizio della crisi migratoria (2015), Caritas Italiana è presente in tutti i paesi della Rotta Balcanica, dove supporta vari progetti a favore dei migranti, proposti dalle locali Caritas nazionali e diocesane. Nel corso di quest’ultimo anno Caritas Italiana ha sostenuto progetti di assistenza umanitaria (per la distribuzione di cibo, vestiti, kit igienico-sanitari), interventi in risposta ai problemi creati dalla pandemia di Covid-19 presso i campi profughi (distribuzione di mascherine, disinfettanti, ma anche brochure informative), progetti che prevedono la fornitura di servizi ai migranti (lavanderie sociali, interventi psicosociali, formazione scolastica e professionale), centri diurni e strutture di accoglienza. Caritas italiana ha inoltre cercato di essere testimone e di raccontare, in Italia e in Europa, quanto avviene lungo la Rotta.
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Rotta Balcanica, come aiutare e il rendiconto finanziario degli interventi di Caritas Italiana