Pisa, 8 agosto 2021 – Alla fine della guerra l’Italia era un cumulo di rovine. C’erano la disoccupazione e la fame. Il Belgio aveva le miniere di carbone, ma mancava la forza lavoro. Il 23 giugno 1946 fu sottoscritto un accordo bilaterale. Il Belgio garantiva all’Italia 2.500 tonnellate mensili di carbone, indispensabile per produrre l’energia e l’acciaio, ogni 1000 operai inviati. Nel corso di alcuni anni, ne partirono 300.000. Lavoravano nei cunicoli come talpe. Non esistevano misure di sicurezza. Gli incidenti mortali erano frequenti. Fuori dalla miniera vivevano con le famiglie nelle baracche di lamiera ondulata che i tedeschi avevano costruito, durante l’occupazione, per i prigionieri di guerra.
L’8 agosto 1956, nella miniera di Bois du Cazier, presso Marcinelle, un banale incidente innescò una tragedia. Morirono 262 minatori, di cui 136 italiani.
Enrico Del Guasta era nato a Pettori, in Comune di Cascina, nel 1920. Prestava servizio militare a Fossombrone. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, col nome di “Comandante Franz”, fu protagonista della lotta di liberazione alla guida di un distaccamento della Brigata Garibaldi che operava nelle Marche.
Nel dopoguerra fu costretto ad emigrare in Belgio. Lavorò nella miniera di Bois du Cazier. Visse con la moglie e 4 figli in una baracca in promiscuità con altre famiglie, separate da una tenda appesa a un filo. Il corpo di Enrico fu ritrovato dopo un mese e mezzo. Riportato in Italia, riposa nel cimitero di Pettori. Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito alla Memoria della medaglia d’oro al merito civile.
L’8 agosto è stata designata “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”. Il Comitato provinciale ANPI di Pisa la dedica al ricordo del “Comandante Franz”.”
Bruno Possenti – presidente Anpi di p