”Guai confondere l’Isis con l’Islam”. Per non dimenticare Parigi: a San Giuliano Terme chiesa e comune insieme per il dialogo interreligioso e interculturale

«Il cristianesimo non può mai essere giustificazione di guerre e violenze e se in passato ciò è accaduto, è stato solo per responsabilità degli uomini» ha detto monsignor Antonio Cecconi, parroco di Calci e già vicario diocesano e vicedirettore di Caritas Italiana. «L’Isis è una setta criminale di appena 30mila persone che non c’entra assolutamente niente con l’Islam, una fede professata da un miliardo e mezzo di persone» ha tuonato, invece, Mohamed Kalil, responsabile della comunità musulmana pisana. E’ così che a San Giuliano Terme il 10 dicemnbre scorso Vicariato della Valdiserchio e amministrazione comunale hanno scelto di ricordare la tragedia di Parigi ad un mese dall’attacco alla capitale francese da parte di un commando kamikaze costato la vita a 129 persone. Con un incontro pubblico che ha messo al centro il dialogo interreligioso e il confronto interculturale, «il punto di partenza per un percorso di conoscenza e confronto da proseguire nei prossimi mesi» come ha sottolineato il vicesindaco del comune termale Franco Marchetti aprendo l’incontro davanti alle circa cento persone che hanno affollato la sala riunioni della Casa Caritas di Pontasserchio.

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Su una cosa tutti d’accordo: «Le religioni molto spesso hanno offerto e offrono copertura a guerre sanguinose che hanno cause tutte economiche» come ha sottolineato il professor Pierluigi Consorti, direttore del Centro Interdipartimentale di Studi per la Pace. Anche da qui la necessità «di conoscere e incontrarsi – ha evidenziato la psicologo Mauro La Porta – per costruire ponti che superino le chiusure dettate da paura e ignoranza».

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