Pisa, sabato 17 marzo 2018 -E’ in corso da stamani la raccolta di generi alimentari per le famiglie in difficoltà del territorio promossa da Caritas Pisa e sezione soci pisani di Unicoop Firenze. All’opera gli operatori della Caritas diocesana e i ragazzi e le ragazze in servizio civile, ma anche i volontari del centro operativo di via delle Sette Volte, della Cittadella della Solidarietà e della parrocchia di Sant’Apollinare in Barbaricina. E poi i giovani del Movimento studenti dell’Azione Cattolica (Msac), i francescani della Gifra e dell’Ofs e i tanti provenienti dalla parrocchia di San Giusto, Porta a Lucca e delle altre che hanno deciso di non far mancare il loro contributo. In tutto fanno quasi duecento persone che per tutta la giornata, prenderanno parte alla raccolta alimentare per le famiglie in difficoltà del territorio promossa dalla Caritas diocesana di Pisa e dalla sezione soci pisana di Unicoop Firenze.
Tutti i volontari saranno chiaramente riconoscibili perché indosseranno la pettorina bianca di Unicoop Firenze con la scritta “CondividiAmo” e i generi alimentari raccolti saranno destinati alla “Cittadella della Solidarietà”, il centro voluto dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto nei locali della parrocchia del Cep un tempo occupati dal cinema “20+1” e che nel 2017 ha sostenuto circa 1.600 persone. Sei i punti vendita che hanno aderito all’iniziativa: si tratta di quelli di San Giusto, Porta a Lucca, Cisanello, Porta a Mare, Tirrenia, Vecchiano e Marina di Pisa (in quest’ultima la raccolta sarà curata dalla Pubblica Assistenza del Litorale Pisano).
«Ogni donazione sarà, ovviamente, accolta e gradita in quanto gesto di attenzione nei confronti delle famiglie in difficoltà e maggiormente colpite dalla crisi – spiega il direttore della Caritas di Pisa don Emanuele Morelli -,ma chiederemo soprattutto olio d’oliva e di semi, legumi, latte a lunga conservazione, pasta, riso, farina, biscotti, tonno e carne in scatola, ossia quei generi di prima necessità fondamentali per il fabbisogno di ogni famiglia e che, quindi, non possono assolutamente mancare in un centro come il nostro».