Pisa, 2 aprile 2021 – Due camere, una sala con annessa cucina e un bagno. La casa del campanile, la canonica della chiesa di San Giovanni Battista a Ghezzano (San Giuliano Terme), è un nuovo appartamento di “Housing First”. Si allarga ulteriormente la rete delle case a disposizione del progetto messo in campo ormai da due anni dalla Società della Salute della Zona Pisana, e gestito dalla Cooperativa sociale “Il Simbolo”, che vede proprio nell’inserimento abitativo delle persone senza dimora il punto di partenza dei percorsi d’integrazione sociale. La parrocchia di Ghezzano da una parte e l’associazione “Amici della Strada” dall’altra sono i nuovi alleati di un progetto con cui nell’occasione ha collaborato anche il Comune di San Giuliano Terme, e che, con la casa del campanile, vede salire a sette gli alloggi a disposizione e che in poco meno di due anni ha consentito ai sei persone senza dimora pisani di ritrovare, insieme a un tetto, anche una normalità perduta da troppi anni: nello specifico la casa del campanile può accogliere anche due persone, ma inizialmente ve ne abiterà una soltanto per ridurre i rischi collegati alla convivenza fra persone che si conoscono superficialmente.
“L’accoglienza e la carità sono parte del dna della nostra comunità da ben prima del mio arrivo al servizio di questa comunità – dice il parroco di Ghezzano don Alessio Lenzarini -: da molti anni ormai ospitiamo l’associazione “Amici della Strada” che utilizza i nostri locali per preparare i pasti che distribuisce in strada. E’ un rapporto che negli anni è divenuta amicizia e stima reciproca: per cui quando ci hanno chiesto la disponibilità di un alloggio, proprio non abbiamo dubbi a mettere a disposizione la casa. La garanzia sulla bontà dell’iniziativa per noi sta nella loro passione, esperienza e anche competenza”. L’alloggio, infatti, è stato messo a disposizione dell’associazione ad un canone minimo, “che comunque – spiega la presidente Tiziana Passuello -: non pagheremo noi, se non in un primissimo periodo: la casa, infatti, diventerà un’altra delle abitazioni di “Housing First”, progetto che prevede che siano proprio i nuovi inquilini a farsi carico dell’affitto. Perché lo abbiamo fatto? Dopo molti anni di servizio in strada, volevamo fare un passettino ulteriore verso l’integrazione delle persone senza dimora e abbiamo toccato con mano, in questi, mesi che Housing First funziona – continua -: siamo davvero grati alla parrocchia di Ghezzano per la disponibilità dell’alloggio che è già a disposizione del progetto e più in generale del sistema d’interventi per l’alta marginalità di “Progetto Homeless” che include anche l’asilo notturno e l’unità di strada. I nostri volontari continueranno a essere accanto alle persone che vi andranno ad abitare e a sostegno e supporto degli operatori che hanno l’esperienza e la capacità di gestire un percorso sicuramente impegnativo ma che nella nostra città ha già dato risultati molto significativi”.