San Giuliano Terme, domenica 15 luglio 2018 (da La Nazione Pisa) – Via Calcesana 491, frazione di Mezzana, comune di San Giuliano Terme. La casa di Alberto e Giuliana Cecconi, quella dove hanno vissuto per cinquant’anni, dal 1969 fino all’estate di due anni anni fa., quando entrambi, ad un mese di distanza l’uno dall’altro, sono passati a miglior vita. La stessa in cui, nemmeno un mese dopo esserci andati ad abitare, il figlio Antonio, oggi proposto di Calci, gli comunicò la decisione di entrare in seminario. Centottanta metri quadrati di appartamento, altrettanti di locali di sgombero e mezzo ettaro di verde, da coltivare, che ieri pomeriggio il figlio monsignor Antonio Cecconi ha consegnato all’Aipd di Pisa: per i prossimi quindici anni almeno accoglierà giovani e adulti con sindrome di down impegnati in percorsi di autonomia lavorativa e abitativa.
Un progetto che diventerà pienamente operativo ad ottobre, appena la casa sarà arredata e che e che è il frutto dell’incontro di due volontà. Da una parte quella di monsignor Cecconi, già direttore della Caritas diocesane e vice di quella Italiana, di destinare a finalità di solidarietà sociale l’abitazione di famiglia «perché, facendo il prete, fortunatamente non ne ho bisogno e mi è sembrato che destinarla a chi fa più fatica potesse essere un modo di rispettare il modo in cui hanno sempre vissuto babbo e mamma, persone semplici che hanno sempre fatto dell’ospitalità uno stile di vita». Dall’altra quella dell’Aipd, storica associazione pisana da trent’anni impegnata nell’inserimento lavorativo e sociale delle persone con sindrome di down: «Avevamo ottenuto presentato un progetto alla Fondazione “Enel Cuore” e ottenuto un finanziamento di 88 mila euro proprio per realizzare un’abitazione per “allenare” i ragazzi all’autonomia, ma non avevamo una casa adatta», spiega Jacqueline Demuro dell’Aipd. «Almeno fino all’incontro con don Antonio che ha scelto di affidare in comodato gratuito la casa dei genitori, quella in cui è cresciuto ad un’associazione che non conosceva visto che siamo stati messi in contatto con lui dalla cooperativa “Il Simbolo” e fino a quel momento non ci eravamo mai incrociati, un gesto da far venire la pelle d’oca e per il quale gli siamo infinitamente riconoscenti».
Dalle parole ai fatti: i lavori di ristrutturazione sono stati completati. La “casa di Alberto e Giuliana”, prima operaio e poi impiegato alla Piaggio lui, casalinga lei, una famiglia semplice e accogliente con una passione esagerata per il ciclismo, continuerà a vivere nelle esperienze e nei percorsi dei ragazzi dell’Aipd.