Pisa, sabato 5 novembre 2016 – A San Lorenzo alle Corti la parrocchia apre le porte ai migranti della Tinaia di Santo Stefano a Macerata. Qui il parroco, don Elvis Ragusa, ha saputo riunire, con la sua guida spirituale, i residenti della zona, grandi e piccoli, e farne una comunità. Ma per una volta, e Don Elvis lo ammette con molto orgoglio, si è lasciato guidare dai suoi ragazzi in un’avventura straordinaria. «Tutto è iniziato durante la preghiera che alcuni musulmani vennero a fare nella nostra parrocchia per ricordare le vittime francesi degli attentati – spiega Don Elvis –. In quell’occasione c’è stato un primo contatto tra i ragazzi della parrocchia e quelli della Tinaia. Loro si vedevano come ventenni che guardano altri ventenni in un momento di difficoltà. Una ventina si sono rivelati cattolici, e da lì è nato tutto. I ragazzi mi hanno proposto di accoglierli in chiesa dando loro modo di seguire la messa. Il problema del mezzo per il trasporto lo avrebbero risolto loro».
Ogni domenica, da un paio di mesi, i giovani della parrocchia partono in gruppo per andare a prendere i loro coetanei alla Tinaia. Li portano in chiesa e poi vanno alla messa delle 11, ma non prima di aver fatto colazione. Ad accogliere i migranti ci sono gli adulti di San Lorenzo alle Corti che si alternano a portare il cibo per banchettare tutti insieme. Poi la messa, seguita da tutti, anche chi l’italiano non lo parla grazie a dei foglietti con le traduzioni in inglese. Ma non è finita qui. La messa dei morti è stata celebrata alla Tinaia per stare ancora più vicino ai ragazzi che hanno i defunti lontani. Per le confessioni, essendo l’inglese di Don Elvis buono ma non ottimo, è stato invitato Don Ucjke. Ancora, Don Elvis sta cercando rosari e bibbie in inglese da donare alla Tinaia e i suoi ragazzi, ad ogni partita della Tinaia non mancano di fare il tifo e organizzano cene o incontri. Tutto questo sotto gli occhi attenti dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, orgoglioso di questa comunità di Cascina controcorrente.
Irene Salvini