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Un’enciclica di convocazione e di contemplazione che richiama l’attenzione di ogni singolo uomo al rispetto e alla salvaguardia del creato. “Laudato Sii” è il messaggio papale che il successore di Pietro, Francesco, ha lanciato ai fedeli ponendo uno sguardo sulla nostra “Casa comune”. Un’interpellanza per una maggiore responsabilità e consapevolezza su ciò che ci circonda e su cosa sta cambiando. Ad analizzare il testo di Papa Francesco sono stati Simone Morandini, della facoltà di Teologia del Triveneto, e Letizia Tomassone, pastora della Chiesa Valdese di Firenze, che hanno commentato le parole scritte dalla guida della Chiesa Cattolica durante l’incontro “La cura della casa Comune”.
L’appuntamento, fortemente voluto dall’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, si è svolto nei giorni scorsi all’auditorium dell’Opera del Duomo. “Le parole del Santo Padre sono un’esortazione e uno stimolo rivolti a tutti – ha commentato l’arcivescovo nel saluto conclusivo – l’enciclica è un forte incoraggiamento alla cura della Casa Comune”.
Osservati dal Santo Padre sono i mutamenti dinamici, la biodiversità e l’acqua: argomenti che occupano il primo capitolo dell’opera. Seguono le relazioni tra la comunità e l’evoluzione tecnolgica, e una lieve critica alla tecnica. Si sviluppa, inoltre, un’intera sezione sull’ecologia integrale, ripresa successivamente dal capitolo conclusivo che rimanda a una consapevole educazione e spiritualità ecologica dell’uomo. “Cura, comprensione e custodia, ma anche conversione e cambiamento sono le parole chiave di questa enciclica – ha riferito Morandini – espressioni di una speranza che non abbandona il pensiero del Santo Padre”. “Quest’opera porta alla riflessione – afferma Tomassoni – una considerazione attenta e puntuale sulla attuale condizione della nostra Casa Comune”.
di seguito l’enciclica di papa Francesco “Laudato Sii”
