di Sharon Braithwaite Marina di Pisa – Una folla silenziosa ha omaggiato- in una cerimonia che s’è tenuta domenica – il gesto eroico di Marco Verdigi, davanti al ceppo commemorativo installato sul lungomare e che ne ricorda la scomparsa. Era il 21 agosto 2004 quando perse la vita per salvare due bambini dall’annegamento. Un atto di coraggio che è stato celebrato da una messa speciale e dagli interventi del vicesindaco di Pisa Paolo Ghezzi, del vicesindaco di San Giuliano Terme Franco Marchetti e Antonio Cerrai, presidente della Croce Rossa Italiana (sezione Pisa). Un gesto eroico che ha aumentato la vigilanza sul litorale e creato una collaborazione tra le associazioni che ogni giorno garantiscono la sicurezza dei cittadini in riva al mare. «Sono passati 12 anni da questa tragedia e ogni anno ci ritroviamo qui, sempre più numerosi. Vuol dire che ciò è accaduto ha un profondo significato che va al di là del desiderio di stare vicino alla famiglia e ricordare il gesto di Marco. Ogni anno ci chiediamo cosa avremmo fatto al posto suo: chiedercelo ci rende migliori – ha esordito Ghezzi, ricordando l’importanza del lavoro dei volontari -. Oggi sono presenti tanti volontari: preparati e addestrati, uniti nel loro intento comune di salvare la vita nel momento del bisogno. È come se Marco potesse indossare ciascuna di queste uniformi».
Insieme al dolore per la scomparsa di Verdigi, Ghezzi ha anche rivolto un pensiero alla famiglia di Lorenzo Ravagni, il 18enne marinese deceduto a Ferragosto in un incidente stradale a Venturina. «Anche da questo fatto è nata vita, grazie alla donazione degli organi – ha aggiunto il vicesindaco -. Sono due storie che fanno parte di questa comunità». Gli abitanti della zona ricordano benissimo quelle strazianti ore di 12 anni fa, l’interminabile attesa di ritrovare il corpo di Verdigi, risucchiato dal mare in tempesta. Le cronache di quei giorni sono costellate da immagini che ritraggono decine di persone sgomente, in piedi sugli scogli, ad assistere agli interventi di soccorso. «Nel ricordare Verdigi vorrei sottolineare la grande reazione dei suoi genitori, che hanno creato un’associazione in onore del loro primogenito – ha detto Marchetti – Loro hanno perso un figlio per salvare altre vite. Si sono rimboccati le maniche e hanno creato iniziative che portano avanti un valore alto: quello della solidarietà nei confronti degli ultimi. Un impegno che come istituzioni dovremmo portare avanti in ogni ambito e in ogni momento». Cerrai, infine, ha ricordato che proprio come 12 anni fa le frecce tricolori sfrecceranno sul litorale. «Associo questa tragica scomparsa di Marco a un evento che unisce le persone – ha commentato – Dal coraggio e dall’altruismo di Marco è nata un’organizzazione nuova, composta da istituzioni pubbliche e associazioni di volontariato con l’obiettivo comune di soccorrere chi è in difficoltà. Da quel drammatico 21 agosto non ci sono state più diatribe nelle nostre associazioni. A Marco voglio dire che ha fatto tantissimo, ha fatto vincere l’umiltà sull’egoismo».