Non è solamente una dichiarazione di intenti, ma una presa di posizione contro l’illegalità e il gioco d’azzardo. Il documento della presidenza delle Acli Pisane mira a rafforzare i percorsi di legalità e vivere civile che, da sempre porta avanti con il sostegno delle diverse realtà territoriali. Lavoro e famiglia sono, inoltre, le tematiche care alle Acli per le quali operano dalla loro prima costituzione.
“Il cambiamento porta con sé crescita, libertà ma anche squilibri. Per riconoscere il primo e governare questi ultimi servono una politica e una rappresentanza che accettino la sfida. Gli intermediari che non lo fanno, prima ancora di estinguersi, si scopriranno irrilevanti”
Mettere al centro della riflessione congressuale il tema del cambiamento vuol dire trovare il coraggio di guardare oltre lo specchio che riflette la nostra la realtà. Cambiare significa prima di tutto mettersi in discussione, chiedersi cosa c’è sotto la superficie delle cose e delle persone. Non possiamo leggere la realtà solo con le nostre lenti perché sostanzialmente ci fa paura il fatto di perdere rassicuranti punti di riferimento, oppure che potremo non essere più riconosciuti universalmente bravi o simpatici. Il compito delle Acli, quindi, deve essere quello di non cadere nell’errore di chiudersi in sé stesse e puntare a formare più un club esclusivo che un’associazione. Certo la legge non ci aiuta, ci impone di oscurare i vetri dei nostri circoli (meglio se non hanno neppure accesso diretto alla pubblica via), di proporre prima la tessera e poi le attività. Ma non dobbiamo dimenticare che il carisma della nostra Associazione è quello di animare le comunità, farsi strumento di restituzione gratuita dei tanti talenti che sono presenti al suo interno. E questo implica rovesciare il tavolo, o meglio il bancone, chiedersi se la mescita sia ancora lo strumento migliore o se le nostre comunità hanno bisogno anche di altre risposte. Per cambiare le cose servono autorevolezza e carisma, serve creare legami che si basino sulla fiducia e la fiducia in questi frangenti si conquista col parlare chiaro e rispettare gli impegni presi. Per questo, in occasione del XXV Congresso Provinciale delle ACLI, come Presidenza ci siamo interrogati su cosa concretamente la nostra Associazione potrà fare nei prossimi quattro anni, andando a proporre alcuni temi ed azioni concrete da compiere.
Gian Luca, Caterina, Lorenzo, Elena, Franco,
Dario, Ferdinando, Alessandro, Laura, Antonio.
1. La Rigenerazione Associativa
Quante volte sentiamo dire che i nostri circoli ormai sono solo dei luoghi dove si beve il caffè e si gioca a carte? O che ormai siamo rimasti i soliti a mandare avanti le attività associative? In questi anni è stato fatto molto sul versante della tenuta, ma non si può giocare sempre in difesa per il timore che attività nuove portino ulteriori e più accurati controlli. Certo, le regole ci sono, vanno conosciute e rispettate, ma all’interno di esse dobbiamo raccogliere la sfida di uscire dai nostri circoli, di vivere ed aiutare le nostre comunità, dando testimonianza concreta di impegno civile. Promuovere la costituzione di nuove Strutture di Base, partendo dalle esigenze delle comunità, dal dialogo con le parrocchie oppure da un tema o un interesse comune. Accompagnare le Strutture di base nella realizzazione di un modello diverso rispetto a quello centrato sulla somministrazione. Scegliere temi di interesse su cui basare la costruzione di percorsi associativi come quello degli incontri itineranti sulla legalità. Proseguire nella deslottizzazione delle Strutture di base attraverso iniziative di sensibilizzazione ed accompagnando i circoli a costruire modelli organizzativi e proposte valoriali in grado di generare economie alternative agli incassi da slot. Rafforzare l’identità associativa e l’organizzazione attraverso un percorso di formazione per i presidenti di circolo e almeno per 2/3 persone del consiglio, articolato in tre serate: identità,gestione, innovazione. Tornare a mettere maggiormente al centro delle nostra riflessione e della nostra azione il tema del lavoro. Organizzare attività che coinvolgano i giovani e li facciano appassionare alla nostra associazione, anche, ma non solo, attraverso la collaborazione con le Associazioni Specifiche. Sviluppare il tema della famiglia come laboratorio di integrazione tra la nostra parte associativa, la parte dei servizi (Patronato, CAF, formazione professionale) e quella delle cooperative sociali. Attraverso lo sviluppo del Punto Famiglia, potremmo intercettare le reali esigenze delle famiglie, costruire risposte (doposcuola, percorsi di sostegno alla genitorialità, mediazione familiare…), anche in collaborazione con i nostri circoli.
2. Pensiero, Comunicazione ed Interazione
Per realizzare quella che abbiamo chiamato “rigenerazione associativa” occorre pensare fuori dagli schemi, essere attenti e curiosi osservatori delle nostre comunità. Non possiamo vivere solo la dimensione del fare, ma dobbiamo accompagnare il nostro agire con l’elaborazione di una nostra visione degli attuali fenomeni sociali. Non ci deve interessare essere di parte, ma ci deve appassionare prendere posizione. Per questo dobbiamo creare e promuovere momenti di studio, approfondimento e riflessione, consapevoli che facciamo parte di un’associazione che è in primis un movimento educativo. Promuovere, almeno una volta l’anno, un momento di riflessione spirituale, provando a realizzare anche dei materiali di approfondimento, consapevoli che la vita cristiana è il fondamento dell’impegno aclista. Utilizzare e continuare a sviluppare gli strumenti messi in campo ad oggi (sito, newsletter, app) per mettere in rete tutte le nostre esperienze associative, costruire una “banca della memoria”, e comunicare all’esterno le tante esperienze positive del nostro fare associazione. Fare rete con altri soggetti non appartenenti al sistema ACLI, ricercando punti di incontro con chi, accanto a noi, persegue gli stessi nostri obiettivi partendo da valori differenti. Dare continuità al lavoro per gruppi tematici, allargando la partecipazione anche a soci esterni al consiglio ed alla presidenza, sul modello di quanto realizzato per l’organizzazione della festa provinciale. Avviare la costituzione e le attività del Centro studi “I Cappuccini”, pensandolo come luogo di incontro, approfondimento, confronto ed interazione anche con soggetti esterni al Sistema ACLI. Promuovere un’integrazione di sistema che parta dal dialogo tra l’associazione, i servizi e le nostre cooperative e si sviluppi su progetti concreti. Prevedere periodicamente momenti di confronto e co-progettazione tra le ACLI e le Associazioni Specifiche (FAP, US ACLI, ACLI Arte e Spettacolo). Realizzare un’organizzazione stabile che segua i volontari del servizio civile e che supporti una progettazione maggiormente aderente alle necessità ed alle caratteristiche delle nostre ACLI Provinciali. Costruire percorsi di volontariato per incentivare una partecipazione concreta alle nostre attività associative anche per i giovani che terminano il servizio civile, in modo da dare continuità anche alle iniziative realizzate tramite i loro progetti.Organizzare e strutturare alcuni appuntamenti annuali fissi sul modello della festa provinciale e degli auguri di Natale.
3. Organizzazione e Risorse
Per provare a realizzare nuove idee e nuovi progetti servono sia risorse economiche per supportarne la fase di avvio, sia un’organizzazione che non disperda le energie positive dei nostri volontari. Occorre valorizzare il lavoro di squadra, agendo nel rispetto reciproco e senza inutili protagonismi perché il vero cambiamento si realizza lavorando insieme con la testa umile e pulita. Valorizzare il tema della delega e quello di un’organizzazione meno verticistica attraverso la responsabilizzazione dei volontari attivi e prevedendo periodici momenti di programmazione degli obiettivi e rilancio delle attività. Continuare a rafforzare il dialogo ed il coinvolgimento delle strutture di base, aggregandole per zone ed individuando, se possibile, dei referenti informali, in modo da sviluppare un progetto di area vasta che incentivi la realizzazione di iniziative comuni. Sviluppare una Funzione Sviluppo Associativo di Sistema che possa essere punto di riferimento sia per le strutture di base ACLI che per le Associazioni Specifiche, coinvolgendo anche volontari a supporto della segreteria. Mantenere l’attuale sistema di contributi legati alle attività associative, lavorando per la sua diffusione in tutte le strutture. Utilizzare le risorse provenienti dal 5 per mille per sviluppare nuove iniziative. Promuovere forme di autofinanziamento dell’associazione e delle strutture di base, nonché del fundraising.