Caritas Pisa sito ufficiale
Pisa, giovedi 24emarzo 2017 – “Dove la mettiamo tutta questa gente?”. “Abbiamo già i nostri problemi, ci mancavano pure i profughi”. “Basta razzismo, basta con i muri, siamo tutti uguali”. “È tutta colpa dell’Europa, che scarica sulla Grecia e sull’Italia problemi che andrebbero condivisi”. Queste alcune delle reazioni più comuni che accompagnano da mesi il dibattito sui nuovi fenomeni migratori. È sulla bocca di tutti, il problema dei migranti. Fa discutere, e divide. I politici ne fanno buon uso pensando alle elezioni, l’opinione pubblica oscilla tra la paura dell’invasione e la disponibilità all’accoglienza, i media un po’ raccontano e un po’ strumentalizzano in varie direzioni.
La mostra “migranti: la sfida dell’incontro”, da sabato 25 marzo fino a domenica 2 aprile ospitata nella Chiesa di San Pietro in Vinculis (via Cavour), realizzata dalla Fondazione “Meeting per l’amicizia tra i popoli” e proposta in città da Arcidiocesi di Pisa, Caritas e Centro Culturale San Ranieri con la collaborazione della Libreria Pellegrini prova a ribaltare il punto di vista provando ad affrontare il tema con lo sguardo degli uomini e le donne che emigrano.
La mostra, ad ingresso libero, propone al visitatore di seguire i percorsi intrapresi dai migranti, immedesimandosi nella loro condizione umana prima ancora di offrire soluzioni a un problema molto complicato, su cui si stanno confrontando e scontrando le cancellerie dell’Europa. Aperta dal 25 Marzo al 2 Aprile, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 22.00, sarà visitabile anche attraverso l’accompagnamento di guide qualificate. Per prenotare la visita guidata, per scolaresche e gruppi organizzati, è possibile farne richiesta attraverso il sito dedicato www.mostramigrantipisa.altervista.org, compilando l’apposito modulo di richiesta “prenota la visita” selezionando orario e data prescelta.
Il 26 marzo, alle ore 17.30, presso la Chiesa di San Pietro in Vinculis ci sarà l’incontro inaugurale, a cui parteciperanno alcuni migranti ospiti di strutture locali, l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e Giorgio Paolucci, editorialista del quotidiano “Avvenire” e curatore della mostra