Mille persone sostenute in 15 mesi dall’emporio della Caritas di Pisa. Le slide con i dati relativi ai primi 15 mesi di attività.

Sono 337 le famiglie seguite dalla “Cittadella della Solidarietà”, la struttura del Cep inaugurata nel 2013 impegnata nel contrasto della povertà alimentare e nella lotta allo spreco. In tutto fanno 992 persone che nel periodo compreso fra marzo 2014 e giugno 2015 hanno beneficiato di un servizio che, concretamente, si traduce nella possibilità di fare la spesa gratuitamente in quello che è a tutti gli effetti un supermercato solidale grazie ad una tessera caricata con un numero variabile di punti in ragione dell’Isee familiare e delle dimensioni del nucleo familiare.

Per quanto riguarda la cittadinanza, all’Emporio cresce in modo significativo l’incidenza degli italiani rispetto a ciò che accade in tutti gli altri servizi della Caritas di Pisa: qui, infatti, i primi sono il 45% e gli stranieri il 55% contro una media, rispettivamente, del 37 e del 63%.

Un terzo delle persone seguite è minorenne. Una persona su tre (33,7%) fra quelle seguite dalla “Cittadella” ha meno di 18 anni. Sono i “figli dei poveri”, bambini che crescono in famiglie alle prese con situazioni più o meno gravi di deprivazione, che rischiano seriamente di condizionarne i futuri percorsi di vita. Per la prima volta, grazie all’utilizzo dell’Isee familiare che contiene anche le informazioni dettagliate su tutti i componenti del nucleo, è possibile arrivare ad una quantificazione precisa, almeno con riferimento a coloro che si sono rivolti alla struttura del Cep: «Il fenomeno dovrà essere ulteriormente approfondito in futuro perchè il dato è oggettivamente preoccupante» commentano i redattori del Rapporto Diocesano sulle Povertà presentato nei giorni scorsi.

Distribuite 70 tonnellate di alimenti per un valore di mercato di 288mila euro.  E’ un altro dei dati contenuti nel “Rapporto diocesano sulle povertà” e riferito alla “Cittadella della Solidarietà”. Le quantità più rilevanti hanno riguardato la categoria “zucchero, dolcificanti e biscotti” (più di 16 tonnellate, pari al 23% del totale), seguito da latticini e formaggi (quasi 14 tonnellate, 19,8%). Dal punto di vista economico, invece, la graduatoria si ribalta e quest’ultima categoria diviene quella che raccoglie il valore più elevato (distribuiti formaggi e latticini per un valore complessivo di 57mila euro) mentre “zucchero, biscotti e dolcificanti” si fermano a poco meno di 45mila euro.

Gli altri servizi della Caritas contano in un anno 33.300 pasti preparati e distribuiti nelle mense di Cottolengo, San Francesco, Santo Stefano Extra Moenia e in quella estiva di Mezzana2.200 pacchi spesa consegnati e 1.575 docce in via delle Sette Volte. Sono solo alcuni dei numeri al tipo di aiuto e sostegno della Caritas diocesana di Pisa, quelli relativi ai servizi più tradizionali promossi dall’organismo pastorale per la pastorale della carità della Chiesa pisana, quelli relativi al soddisfacimento dei bisogni primari quali mangiare e lavarsi.

Oltre mezzo milione di euro all’anno. E’ il contributo, in termini meramente economici, che i servizi della Caritas diocesana offrono alle politiche sociali territoriali. La stima è contenuta del “Rapporto diocesano sulle povertà” e prende in considerazione solo quei servizi che sono  finanziati con risorse economiche della chiesa pisana e donazioni. A ciascuna prestazione erogata è stato attribuito un costo: cinque euro per un pranzo alla mesa dei poveri, la stessa cifra pagata dalla Congregazione del Cottolengo all’azienda di catering che prepara i pasti e sette euro per una doccia, pari all’importo che si doveva pagare per lavarsi alle docce pubbliche della Stazione centrale attive fino a qualche anno fa mentre il valore economico dei “pacchi spesa” e dei generi alimentari che si trovano sugli scaffali della “Cittadella della Solidarietà” è stato calcolato a partire dal prezzo medio dei prodotti nei più frequentati supermercati del territorio. Il risultato, in termini monetari, è che le mense assicurano un contributo economico di 167mila euro, le docce di 11mila, i pacchi spesa 77mila e i generi alimentari distribuiti alla “Cittadella” di 288mila. Il totale fa 542mila euro all’anno, valore sottostimato in quanto non quantifica il costo del lavoro degli operatori, né il risparmio reso possibile dall’opera dei volontari.

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La Povertà Alimentare A Pisa
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