Pisa, 6 giugno 2016 – Giovani donne oggetto di un desiderio sessuale, appagato con il denaro e il pericolo. Sono le minorenni immigrate che si prostituiscono alla stazione di Pontedera, e che per settimane si sono allontanate dal loro ritrovo grazie al monitoraggio degli enti e degli operatori sociali. Una tregua durata ben poco, visto che le giovani sono tornate sui marciapiedi lungo via della Repubblica, a due passi da piazza Unità d’Italia e dalla stazione ferroviaria. Così l’amministrazione comunale, che nei mesi scorsi insieme alla cooperativa Arnera si era messa al lavoro per dare il via ad una campagna di sensibilizzazione pensata per scoraggiare i clienti, ha ripreso il progetto che potrebbe essere attuato nell’arco di poche settimane.
L’assessore al sociale Marco Cecchi, insieme ad Arnera, ha pensato di attuare una strategia di informazione che possa servire a dire chiaramente ai potenziali clienti quelle che sono le conseguenze legali, oltre che morali, di un’ora trascorsa in compagnia di una minorenne. Si tratta di un reato perseguibile penalmente, considerato che i clienti pagano per avere incontri sessuali con ragazze che ancora non hanno compiuto 18 anni.
La campagna informativa sarà attuata con la collaborazione dei rappresentanti della consulta Centro-ferrovia-villaggi. Gli operatori affiggeranno manifesti, distribuiranno volantini in tutto il quartiere. Cercheranno di mettere al centro dell’attenzione un mercato del sesso finora passato relativamente sotto traccia – anche se in realtà è sotto gli occhi di tutti – sperando di fare leva sulla vergogna dei possibili clienti e al tempo stesso richiamandoli al senso di responsabilità.