Povertà alimentare, richieste in crescita anche a Pisa. L’arcivescovo: ”Il timore è che si raggiunga un limite oltre il quale non potremo più intervenire”. Convegno ”Spreco zero”: l’articolo de La Nazione

Pisa, venerdì 24 febbraio 2017 – «Le richieste alimentari continuano a crescere. Il timore è che si raggiunga un limite oltre il quale non potremo più intervenire». È l’allarme segnalato dall’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, durante l’incontro intitolato «Spreco Zero» organizzato dal Rotary Club Pisa insieme a Caritas Pisa e svoltosi  nella sala della Banca di Pisa e Fornacette in lungarno Pacinotti. Monsignor Benotto ha evidenziato come, negli ultimi anni, il problema dell’indigenza in città si sia sviluppato a dismisura. «Purtroppo temo che arriveremo a un punto massimo di intervento senza poter modificare il tiro – continua Benotto – nel senso che noi stessi ci troveremo a dire ‘alt, non possiamo più agire’. Bisogna quindi trovare delle alternative».
Il presule, durante l’appuntamento dedicato anche ad approfondire la legge Gadda, pensata per abbattere lo spreco alimentare, ha colto l’occasione per parlare di possibili soluzioni da attivare sul territorio per annullare le problematiche legate al bisogno di cibo.
«Se ascoltiamo le cifre delle indagini, emerge come noi dilapidiamo quello che abbiamo a disposizione. Visto e considerato che di spreco ce n’è tanto, chiedo se c’è un modo per contenere questa cattiva pratica – osserva l’arcivescovo –. Come Chiesa pisana cerchiamo di venire incontro a quelle che sono necessità legate all’alimentazione: a Pisa abbiamo una piccola realtà che, benché contenuta, recupera tanto cibo (es. le eccedenze delle mense, ndr) che altrimenti verrebbe buttato via. E’ quanto avviene alla Cittadella della Solidarietà. Ecco, la strada è il recupero».

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Durante il dibattito, moderato dal responsabile della redazione pisana de «La Nazione», Tommaso Strambi, è stata affrontata proprio la tematica del recupero, oggetto della legge approvata lo scorso anno. Una normativa innovativa che incoraggia le buone pratiche e che rappresenta un meccanismo premiale per tutte le aziende che donano per scopi benefici le loro eccedenze di produzione. «Si tratta di una regolamentazione che interviene sul tema dello spreco anche in un’ottica di lotta alla povertà – dice Gianluca De Felice, presidente del Rotary Club Pisa – fatta la legge dobbiamo renderla produttiva. Tenteremo un tavolo di lavoro tra il mondo no profit e il mondo della produzione in modo tale che vengano creati dei collegamenti diretti e una vera e propria rete». A contribuire alla redazione del testo legislativo sono stati anche enti caritativi come Caritas Italiana, che ha fatto parte del tavolo di lavoro attivo nel ministero dell’agricoltura.
«Dal 2015 la povertà assoluta è cresciuta del 150 %, 4 milioni e mezzo di persone non accedono a beni e servizi necessari per una vita dignitosa. È un problema dei giovani e degli anziani e mostra che a crescere è il numero degli italiani, mentre diminuisce quello degli stranieri (dati dei centri d’ascolto della Caritas a livello nazionale, ndr). La povertà manifestata è quella per reddito, ma la principale richiesta è un bene primario: i viveri – ha detto Monica Tola di Caritas Italiana – il sistema di aiuto è ormai al collasso, per questo il recupero può aiutare e sostenere il bisogno alimentare attuale e futuro».
Michele Bulzomì