Profughi in via della Faggiola, il direttore Caritas don Morelli: ”Favorevoli all’accoglienza e pronti a dare una mano. Ma l’immobile non è dell’Arcidiocesi”

«Interveniamo sull’accoglienza dei profughi nell‘ex convento di via della Faggiola in primo luogo per precisare che l‘Arcidiocesi di Pisa non è proprietaria della struttura  in cui sono accolti i profughi dato che l’immobilee appartiene alla Curia generalizia dei frati predicatori domenicani e per sottolineare che, comunque, nessun organismo o istituzione ecclesiale riceverà contributi economici per l’accoglienza dei 25 profughi: i domenicani, infatti, hanno messo l’immobile a disposizione delle Croce Rossa in comodato gratuito.

visita_profughi_cottolengo2

Beninteso, con questa precisazione si vuole solo fornire una corretta informazione alla cittadinanza e non certo prendere le distanze da un percorso cui guardiamo con interesse e apprezzamento in primo luogo perché come Chiesa non possiamo che essere al fianco di chi fugge da situazioni di guerra e povertà e poi perché riteniamo che accogliere 25 profughi nel cuore del centro storico piuttosto che alla periferia sia un segno, insieme concreto e simbolico, di una città che scommette sull’inclusione e non sull’esclusione, a patto ovviamente di assicurare al percorso d’accoglienza un accompagnamento costante e competente.

foto_cover

Proprio per questo, se ritenuto opportuno e utile da chi è incaricato della gestione, mettiamo fin da ora disposizione del progetto in modo totalmente gratuito le nostre competenze e capacità, le stesse con le quali quotidianamente proviamo a dare risposta ai bisogni fondamentali di tanti cittadini che bussano alla nostra porta poiché trovano gran parte delle altre chiuse: nel 2014 si è trattato di oltre 1.600 persone seguite dai Centri d’Ascolto e più 900 dalla Cittadella della Solidarietà, la struttura del Cep che assicura sostegno a tante persone indigenti che vivono nella nostra città. Sono sia italiani che stranieri ma sono tutti poveri e vivono a Pisa nel territorio limitrofo e per noi non c’è alternativa nel cercarle di accompagnarli e provare ad aiutarli a rimettersi in piedi».

don Emanuele Morelli

direttore Caritas diocesana di Pisa