Pisa, sabato 1 ottobre 2016 – “Prima di tutto la sinodalità, ossia una chiesa che è tale in quanto popolo capace di camminare insieme”. E’ partita da qui la relazione del cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica e stretto collaboratore di Papa Francesco, invitato dall’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto questo pomeriggio, sabato 1 ottobre, in Cattederale a tenere la relazione centrale del convegno diocesano sul tema “Una chiesa povera per i poveri”. Da quella che per il prelato è la prima delle tre direttrici dell’azione riformatrice impressa alla Chiesa dal pontificato di Bergoglio, una spinta “necessaria per tornare all’essenzialità evangelica: nel cristianesimo, infatti, abbiamo trovato molte molte cose che hanno poco a che fare con il Vangelo e, dunque, devono essere rimosse”.
La seconda direttrice, invece, è che “la verità si dice facendola nella carità: se non si fa così, il nostro modo di raccontare chi siamo rischia di diventare ideologia”. Da qui il terzo vettore di cambiamento, ossia “il dialogo come via per l’evangelizzazione perchè nessuna verità può essere imposta” ha sottolineato il cardinal De Avriz. Senza nascondere le colpe storiche delle istituzioni ecclesiastiche: “In passato abbiamo evangelizzato prima con il cannone e poi con la croce. Una responsabilità e uno sbaglio gravissimo che non dovrà mai più ripetersi”.