Oltre tremila e cinquecento disabili, bambini e persone vulnerabili al Gombo, il lido della tenuta di San Rossore aperto questa estate ai meno abbienti e ai portatori di handicap grazie alla collaborazione di Paim, Parco di Migliarino San Rossore e Massaciuccoli e Società della Salute della Zona Pisana. Alla fine della stagione 2015 sono state contate ben 3.651 prenotazioni: più di mille da parte gli anziani residenti in uno dei tre comuni pisani (Pisa, Vecchiano e San Giuliano) connessi alla comunità del Parco e oltre 2.500 da parte di associazioni del terzo settore del territorio.Tali enti sono stati il tramite per 1.775 disabili, 315 minori accolti nelle comunità della nostra zona e 200 profughi ospitati nelle strutture pisane, che hanno goduto del paesaggio del Gombo da luglio a settembre. Sedici, invece, le realtà che hanno frequentato la spiaggia, preservata grazie anche alla gestione del circolo dei dipendenti del Parco, con gruppi: oltre ai comuni di San Giuliano Terme e Vecchiano, presenti sul lido di San Rossore sono stati il circolo Arci “Curiel” di La Vettola, Unitalsi, Handy Superabile, Batik, le Torri e Arci Ragazzi, le residenze per anziani Villa Isabella – Umberto Viale e Mimosa, la casa famiglia Marciana, i centri diurni “Alfabeto” e “Luna Azzurra” e la parrocchia di Sant’Apollinare di Barbaricina.
Numeri importanti nati dalla stretta cooperazione di pubblico e privato, unitisi per garantire il servizio balneare a chi vive una condizione di disagio sociale. «Questo progetto va avanti da alcuni anni e con il tempo siamo arrivati a una intensa profonda con il circolo e con il Parco – commenta Anna Batini, vicepresidente della cooperativa Paim – il Gombo, inoltre, è un luogo di grande importanza culturale per la nostra città perché dimostra il rapporto positivo tra uomo e natura». La collaborazione tra gli entri non si arresta, anzi si evolve. «Abbiamo in mente nuove e interessanti iniziative, come giornate dedicate allo spettacolo e alla gestione del territorio – spiega Ivano Farnesi del circolo dei dipendenti del Parco – sono idee già discusse con la Paim e che vogliamo realizzare al più presto.
Il progetto della spiaggia del Gombo è un piano binato della Società della salute, presieduta da Sandra Capuzzi e diretta da Giuseppe Cecchi, che si sviluppa insieme a “Mare d’argento”, il programma che mette a disposizione (a un prezzo solidale) ombrellone e sdraio agli over 65 con reddito inferiore ai 20mila euro annui. Al prezzo simbolico di un euro, quasi cento anziani hanno beneficiato del mare estivo negli stabilimenti del Litorale Pisano per almeno una settimana. La collaborazione tra Sds, Sib Confcommercio e Pubblica Assistenza del Litorale Pisano ha permesso il rinnovo dell’iniziativa che perdura da cinque anni. Diciannove gli stabilimenti balneari aderenti, due in più rispetto allo scorso anno, che hanno concesso il servizio a 86 persone. «Al di là dei numeri noi siamo contenti in primo luogo perché è cresciuta l’attenzione dei nostri associati a questo progetto – ha spiegato il presidente provinciale di Sib Confcommercio Fabrizio Fontani – attestata dall’aumento degli stabilimenti aderenti ma, soprattutto, dalla decisione della gran parte di essi di proseguire con l’iniziativa anche nelle due settimane centrali d’agosto, quelle con maggiori richieste di ombrelloni, e per le quali, d’intesa con la SdS, avevamo dato agli stabilimenti la possibilità di sospendere l’intervento: ma quasi nessuno ha deciso di avvalersene». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Aldo Cavalli, presidente della Pubblica Assistenza del Litorale, l’associazione che gestisce il “Punto Insieme” di Marina di Pisa, a cui è stata affidata l’amministrazione del progetto: “Siamo felici in primo luogo perché quasi cento persone che vivono una situazione o condizione di difficoltà hanno potuto trascorrere qualche giorno di svago lontano dalle tensioni – ha detto – e poi anche per le ulteriori sinergie che, grazie anche questo progetto, stanno nascendo e che potranno essere un valore aggiunto per il nostro litorale come ad esempio proprio quella fra la Palp e gli stabilimenti balneari”.