«Proprio in un’epoca come quella in cui viviamo, caratterizzata dall’incertezza, i segni e i gesti assumono una rinnovata centralità, ancor più delle parole». E’ partita da qui la riflessione di Ivo Lizzola, pedagogista e docente dell’Università di Bergamo, con un impegno passato e presente nel mondo della marginalità, all’assemblea della Caritas parrocchiali di sabato pomeriggio.
Un’assise, ospitata nel ristrutturato ex Convento dei Cappuccini di San Giusto (Pisa), che ha messo a confronto 110 persone provenienti da 23 parrocchie e da movimenti e associazioni d’ispirazione cristiana quali focolarini e San Vincenzo de’Paoli. In cui Lizzola, ha sottolineato più volte come la come, «proprio in un’epoca con queste caratteristiche i gesti assumono un rilievo ancora maggiore perché raccontano meglio di qualunque parola ciò in cui crediamo». La conseguenza è che «la dimensione della testimonianza, sia personale che comunitaria, assume una rilevanza che non ha termini di paragone rispetto al passato». Per Lizzola, infatti, «uno dei problemi del presente è il fatto di vivere immersi nel disorientamento, una condizione che ci fa sentire tutti quanti un po’ più fragili e, in generale, più deboli e ci avvicina un po’ di più alle persone che ci chiedono aiuto». Eppure proprio questa situazione di incontro fra «diverse povertà può diventare un’opportunità e una risorsa, a patto di non riprodurre rapporti di sudditanza tesi a costruire una rappresentazione del povero a partire da ciò di cui ha bisogno».
In chiusura, invece, l’appello di don Morelli alle comunità parrocchiali: «Abbiamo bisogno di volontari cui chiedere un aiuto nei servizi che abbiamo promosso in città e sul territorio – ha detto il direttore della Caritas diocesana rivolto soprattutto ai sacerdoti -: ho presente la preoccupazione di perdere una persona preziosa perché un tempo di servizio in una realtà diocesana “sguarnisce” le risorse, in molti casi esigue, delle comunità parrocchiali. Ma è anche vero che fare esperienza di volontariato in realtà diocesane molto spesso ha ricadute positive anche per le singole comunità di cui i volontari sono espressione». Eventuali disponibilità potranno essere segnalate alla segreteria della Caritas diocesana, aperto dal lunedi al venerdi dalle 9 alle 13 (tel. 050.560952).