Pisa, 27 dicembre 2020 – Papa Francesco lo scorso febbraio ha incontrato Brad Smith, presidente e Chief legal officer di Microsoft, per discutere di un uso etico dell’intelligenza artificiale. Uno dei principali temi dell’incontro ha riguardato il divario digitale a livello globale. L’etica nella tecnologia quindi parte da questo, ancora una volta dall’eguaglianza dei diritti. Per questo, nel nostro piccolo, siamo molto orgogliosi della partnership che abbiamo creato con la Caritas di Pisa.
“Mai come in questo di pandemia il digital divide rischia di essere la nuova frontiera fra esclusi e inclusi – dice il direttore della Caritas don Emanuele Morelli -. Grazie ad un importante contributo della Fondazione Pisa, abbiamo deciso di offrire un segno, certo non risolutivo, ma che speriamo possa essere fonte d’ispirazione anche per altri, a cominciare dalle istituzioni pubbliche: coinvolgere le eccellenze della città, e Devitalia è senz’altro una di queste, in percorsi di aiuto e sostegno a chi fa più fatica. Nella convinzione che da questa crisi si può uscire diversi solo se proviamo ad uscirne tutti insieme, senza lasciare nessuno per strada”
“Da un incontro di una singola mattina con il direttore Don Emanuele Morelli sono emerse molte criticità in città colmabili con l’aiuto di un buon partner tecnologico – dichiara Fabio Calabrese, amministratore di Devitalia – e nel giro di dieci giorni abbiamo dato un aiuto per la concretizzazione di quello che ormai può essere chiamato il diritto alla tecnologia”.
Il mancato accesso alle tecnologie, infatti, rappresenta oggi il mancato accesso al diritto all’istruzione e all’informazione, quindi come tale deve essere superato. Grazie all’investimento di Caritas e ai pacchetti calmierati di Devitalia sono state preparate trenta linee in fibra da consegnare ad altrettante famiglie in difficoltà. Trenta linee performanti e flessibili, spostabili alla bisogna per seguire di volta in volta le criticità più impellenti. “Questa è solo la prima delle iniziative che intendiamo portare avanti insieme – conclude Calabrese – è in questi progetti che il progresso è davvero tale, quando porta benefici di cui può godere tutta la comunità”.