Pisa, martedì 31 ottobre 2017 – Troppo poca costituzione nel dibattito attuale sulle politiche del lavoro. Lo dice a modo suo il professor Lorenzo Gaeta, giuslavorista dell’università di Siena, quando sottolinea come “l’articolo 1, quello che riconosce l’Italia come una repubblica democratica fondata sul lavoro, è una norma che è stata troppo dimenticata nel dibattito pubblico e che, invece, rimane fondante del nostro Stato, l’unico salvagente cui aggrapparsi in un momento in cui parlare di garanzie per chi lavora non è più di moda”. Lo confermano anche il professor Pasqualino Albi, docente di diritto del lavoro dell’ateneo pisano, il quale sottolinea, invece, “l’assenza dal dibattito sulle politiche del lavoro degli ultimi trent’anni, dell’articolo 35 che pone la repubblica a tutela del lavoro “in tutte le sue forme e applicazioni, una delle norme costituzionali più tradite degli ultimi anni – ha aggiunto – qualunque sia la tipologia di contratto di lavoro, c’è uno standard di garanzie che deve dare protezione a tutti i lavoratori”
Sono stati proprio Lorenzo Gaeta e Pasqualino Albi, intervenuti lunedi sera nella biblioteca dell’ex convento dei Cappuccini ad un incontro pubblico sul tema “Lavoro e Costituzione” ad inaugurare la scuola di formazione popolare promossa dal Centro Studi iCappuccini nasce su iniziativa delle Acli provinciali di Pisa ed ha aggregato attorno a questo percorso di formazione popolare oltre una ventina tra realtà associative e pastorali (Azione Cattolica diocesana, Scout Agesci zona di Pisa, Bilanci di Giustizia, Caritas diocesana, CittadinanzAttiva, Fondazione Toniolo, Gruppo Universitari di San Frediano e Chiesa Universitaria di San Frediano, Iris, Chiodofisso onlus, Libera, Ora Legale onlus, Movimento dei Focolari, Pastorale Sociale del Lavoro, Gruppi Famiglie Insieme, Officina di Economia Solidale) e imprenditoriali (agenzia formativa Aforisma, cooperative sociali Axis, Il Simbolo e Alzaia, coop. Research&Recycling, Arkea srl).
L’obiettivo della scuola di formazione popolare e del centro studi? «Attraverso eventi formativi e ricreativi dedicati al lavoro come impegno locale del nostro agire in risposta alle nuove sfide globali, vogliamo rimettere il lavoro stesso al centro dell’attenzione e della riflessione come strumenti di dignità e di promozione della persona – spiegano gli organizzatori -. L’idea nasce in seguito ad alcune iniziative organizzate sottoforma di scuola di formazione popolare da cui è emerso il bisogno per i cittadini di trovare un luogo di confronto e di formazione che permetta di capire le dinamiche di ciò che ci accade intorno sul piano sociale, economico e politico».