Sono 1.008.616 le persone arrivate in Europa via mare nel 2015 per fuggire disperate da guerre, violenze e carestie. 153.500 sono sbarcate in Italia mentre la stragrande maggioranza, più di 850mila, è passata attraverso i Balcani, cioè risalendo Grecia, Macedonia, Serbia, Croazia, Slovenia e Ungheria. Tanti, 3.771, i morti in mare.
Parte da qui il dossier “La Rotta Balcanica” di Caritas Italiana che trovate in allegato, un vero e proprio viaggio nei Paesi attraversati da questo inesauribile flusso di persone in fuga dalla disperazione, nelle scelte dei governi e nell’impegno e nella solidarietà delle Caritas degli Stati coinvolti.
Febbraio2016RottaBalcanica_DossierCaritasItaliana.pdf
Per scoprire che anche a gennaio 2016, nonostante le proibitive condizioni meteorologiche con temperature che stazionano diversi gradi sotto lo zero, sono state 46mila le persone che hanno percorso la rotta balcanica e 280 quelli che non ce l’hanno fatta e sono deceduti lungo il tragitto. Motivo: “A spingere migliaia di persone a rischiare il viaggio è il timore che le frontiere, ancora oggi transitabili – si legge nel dossier -possano presto divenire invalicabili dopo i forti segnali da parte dei Paesi di destinazione, come Svezia, Germania e Austria, di restrizioni sulle procedure d’ingresso”.